Vibo: 75 anni fa Vincenzo Nusdeo fondava il primo laboratorio analisi della città
Ma la medicina non era l’unico interesse del giovane dottore. La passione per l’archeologia l’avrebbe presto portato a svolgere un ruolo di primaria importanza nel panorama della cultura vibonese
Sono passati tre quarti di secolo. La guerra era finita da qualche anno e l’Italia tentava di risorgere dalle macerie di un conflitto lungo e sanguinoso. Ovunque era tanta la voglia di ricostruzione dopo gli anni bui che avevano portato lutto e devastazioni. Il dottor Vincenzo Nusdeo ne era stato testimone diretto per aver svolto, nonostante la sua giovane età, il ruolo di colonnello medico durante la seconda guerra mondiale. Già apprezzato medico, al fine di avvicinare il servizio sanitario alla gente nel 1947 decide di fondare, nella sua Vibo, il primo laboratorio di analisi cliniche della città ricoprendone la funzione di direttore. [Continua in basso]
Ma la medicina non era l’unico interesse del giovane dottore. La passione per l’archeologia, che lo aveva sempre animato, l’avrebbe presto portato a svolgere un ruolo di primaria importanza nel panorama della cultura vibonese. Autore di studi rigorosi, diventa un punto di riferimento per le associazioni culturali attive in città, come “L’associazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città di Vibo”, di cui fu fondatore e presidente. Ma il suo più grande merito fu senza dubbio quello di aver promosso la nascita del Museo archeologico (prima Statale, oggi Nazionale) di Vibo Valentia. Per la sua opera, svolta sempre con entusiasmo e impegno al servizio della sua città durante gli ultimi trenta anni di vita, venne nominato, dal Ministero per i Beni Culturali, Ispettore onorario alle antichità, incarico che svolse con passione e dirittura morale.
Il laboratorio che ancora oggi porta il suo nome, nel corso degli anni è diventato un’azienda moderna e qualificata in ambito regionale, che si avvale di uno staff di 24 persone di vario livello professionale e in cui l’orgoglio per il passato si coniuga con ricerca dell’innovazione e dell’eccellenza, nella consapevolezza ( come si legge nella locandina commemorativa) che «Solo chi affonda le radici nel proprio passato e non dimentica la Storia può costruire il proprio futuro».