Vibo Valentia, il liceo scientifico “Berto” dà il via al “Festival della Scienza”
Tre giornate promosse dalla dirigente scolastica Caterina Calabrese in collaborazione con i ragazzi dell’istituto. Previsti diversi incontri con esperti
«L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto»: lo diceva Jean Piaget, psicologo e filosofo svizzero. Ed è vero: quando si è piccoli spesso non ci si rende conto di quanto la scuola – e dunque ciò che si impara frequentandola – sia fondamentale per il cammino di tutti gli uomini e le donne. Specie se l’istituto non si preoccupa solo di compilare programmi e di assegnare compiti, ma anche e soprattutto di formare l’individuo, di prepararlo al suo futuro, al mondo del lavoro e di far scoprire le potenzialità e le passioni di tutti gli alunni. È il caso del liceo scientifico di Vibo Valentia “Giuseppe Berto” che quest’anno è alla terza edizione del “Festival della Scienza”, un’iniziativa proposta dalla dirigente scolastica Caterina Calabrese per incentivare le nuove generazioni alla conoscenza di tutte le scienze, e non solo quelle “in senso stretto” (ossia le materie scientifiche), ma tutte le forme di conoscenza e dunque ogni materia, scolastica ed extrascolastica (italiano, letteratura, teatro, storia, geologia e quant’altro). Nell’aula “Graziano” del “Berto”, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Festival (il cui direttore artistico sarà Eugenio Mercuri): «Questo non è solo un progetto che riguarda la nostra scuola – ha spiegato Caterina Calabrese – ma tutta la provincia di Vibo». [Continua in basso]
Ed invero, il progetto – che inizierà domani e finirà il 30 aprile – prenderà forma attraverso varie iniziative, incontri, laboratori. Saranno tre giorni intesi, in cui interverrano diverse figure e gruppi (la prestigiosa fondazione “Margherita Hack”, Mauro Alvisi, Emilio Sperone, Sandra Savaglio e molti altri). Insomma, un’idea nata per i giovani e con i giovani che, dopo due anni di interruzione a causa della diffusione del Covid-19, ha trovato finalmente spazio. Questa volta però – a differenza delle precedenti edizioni – il festival si terrà a Palazzo Gagliardi, non al liceo scientifico, perché al momento l’istituto ospiterà alcuni importanti appuntamenti dal ministero.
«Ogni cosa che abbiamo attorno è scienza – ha concluso la preside – bisogna solo saperla cogliere. Con questo progetto spero che le nuove generazioni possano imparare a coltivare le loro passioni, e che non si dimentichino mai che la scuola è l’epicentro di ogni individuo».