Pasqua ortodossa nel Vibonese, don Cannatelli: «Rallegriamoci insieme nel Cristo risorto»
Il sacerdote, già direttore dell'Ufficio diocesano per l'ecumenismo, invia gli auguri agli ortodossi della provincia, invitandoli a pregare per l'unità
Domani 24 aprile, secondo il calendario giuliano, gli ortodossi festeggiano la Santa Pasqua. A una settimana esatta dalla Chiesa cattolica. Nell’occasione, “al reverendissimo parroco Padre Vincenzo Lorizio e ai fratelli e alle sorelle della parrocchia ortodossa di San Sofronio di Essex in Vibo Valentia”, arrivano gli auguri di “grazia, misericordia e pace” di don Bruno Cannatelli, presidente dell’associazione di volontariato “Abraham”, nonché già direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
“In questo tempo di prova per la pandemia e la guerra – sottolinea nella lettera il sacerdote – insieme ci rallegriamo perché Gesù Cristo è risorto e ha vinto la morte e dopo la sconfitta ha reso la croce salvezza per tutta l’umanità. La morte di Gesù Cristo diventa passaggio per una vita nuova. Con il Risorto nessuna notte è infinita; anche nel buio più fitto brilla la stella del mattino. La Pasqua – aggiunge – è l’evento che ha portato la novità radicale per ogni essere umano, per la storia e per il mondo; è festa di risveglio, di rigenerazione, di rinnovamento delle promesse battesimali. La Pasqua finisce nella Risurrezione e nella Pace. L’impegno di continuare, anzi di crescere, nella comunione tra noi cristiani, cattolici e ortodossi, ci fa attraversare questa strada dura della storia, ma Lui l’ha fatta per primo e questo ci conforta e ci da forza”.
Il messaggio di augurio del presidente dell’associazione “Abraham” agli ortodossi, rivolto in occasione della Pasqua, si conclude con la preghiera al Signore risorto affinché “ricolmi di luce e di pace voi e quanti vivono in situazioni di guerra o particolarmente difficili”. Il lungo percorso intrapreso per portare all’unità dei cristiani, intanto, nelle scorse ore ha registrato le parole congiunte dalla Turchia del patriarca Bartolomeo I, dei metropoliti ortodossi copto e siriaco e dell’arcivescovo cattolico, i quali tutti insieme si sono augurati che, già dal 2025, in occasione del 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, tutti i cristiani festeggino la Santa Pasqua nello stesso giorno.