venerdì,Ottobre 18 2024

Vibo, si conclude il secondo corso del progetto “Tabita”

Giunto al termine il seminario dal nome “Disegno di moda con strumenti multimediali" di 100 ore, avviato dalla cooperativa sociale "Vibosalus" e dall'associazione di volontariato "Istituto per la Famiglia" di Ionadi

Vibo, si conclude il secondo corso del progetto “Tabita”
Le ragazze durante il corso

E’ giunto al termine anche il secondo corso gratuito denominato “Disegno Di Moda Con Strumenti Multimediali” di 100 ore realizzato nell’ambito del Progetto “Tabita”, co-finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile Nazionale. Il progetto «mira non solo a formare giovani ma anche e soprattutto a essere simbolo di quello spirito di servizio, altruismo e motivazione che dovrebbe animare i giovani di ogni generazione».

«Notevole è stata la presenza di giovani donne che hanno deciso di portare avanti la loro passione per la moda, partecipando ai corsi professionalizzanti promossi dal progetto “Tabita”; sono state infatti ben 34 corsiste a prendere parte ai percorsi di “grafica, fotografia e giornalismo di moda e costume” e “disegno di moda con strumenti multimediali” grazie ai quali hanno potuto acquisire competenze circa il mondo del giornalismo e della sartoria». I ragazzi, che hanno seguito il corso con entusiasmo, affermano: «Grazie al corso, abbiamo acquisito una panoramica piuttosto precisa sulla scrittura giornalistica di moda, ora sono in grado di orientarmi nella stesura di articoli e contenuti». Ed ancora: «Tabita ci ha aiutato ad avere una visione a 360 gradi di tutto quello che è il mondo della moda, dall’aspetto stilistico a quello della modellistica e soprattutto ho avuto modo di scoprire le molteplici funzioni dei software. Le lezioni che ho frequentato si sono rivelate una base indispensabile per affacciarsi al mondo del lavoro. Grazie a Tabita abbiamo avuto l’occasione di acquisire competenze che mi permetteranno di lavorare nel mondo del fashion design». [Continua in basso]

Lucia Luzza, presidente della Cooperativa Sociale Vibosalus, commenta così i risultati raggiunti sino a questo momento: «Noi di Vibosalus e dell’associazione di Volontariato Istituto per la Famiglia Sez. 278 di Ionadi, possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo che c’eravamo preposti in fase di progettazione: garantire una formazione volta all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, inoccupati, oppure a rischio di dispersione scolastica. I giovani sono il futuro della società, nostro compito è formarli e dargli la possibilità di avere un futuro dignitoso».

I referenti dell’associazione riferiscono che nell’era della tecnologia diventa «fondamentale per chi vuole approcciarsi al mondo della moda una formazione digitale sulla realizzazione dei capi, per questo si è voluta garantire ai partecipanti del secondo corso l’acquisizione di competenze di grafica sartoriale tra cui l’utilizzo di strumenti grafici come Photoshop applicato al settore tessile. Le conoscenze professionalizzanti sono riconosciute dall’ Ente di Formazione Vitasì, accreditato presso la Regione Calabria con D.R. n. 845 del 29/01/2019. Grazie a questo riconoscimento i giovani potranno concretamente rilanciare il settore della sartoria e farsi promotori dell’eccellenza calabrese che da sempre si distingue per l’alta qualità dei prodotti. La formazione continua con l’ultimo corso, già iniziato, di “Sartoria, taglio, cucito e modellismo” concentrato più sull’aspetto manuale e pratico della realizzazione dei capi, e quindi la trasformazione del cartamodello, il controllo e la rifinitura del capo, il confezionamento, il ricamo, le tecniche e metodologie del taglio etc. Le 14 corsiste infatti sono già all’opera nella creazione degli abiti che saranno protagonisti della sfilata finale. Durante l’evento sfileranno abiti della collezione marchiata “Tabita” per uomo, donna e bambino, insieme a capi realizzati invece dagli atelier calabresi coinvolti. Annessa alla sfilata sarà la campagna sociale contro il femminicidio organizzata in collaborazione con il “Centro d’Ascolto Ariel”, che ormai da anni assiste donne vittime di violenza in tutto il territorio calabrese. Saranno, inoltre, coinvolti nell’evento le agenzie di stampa e i bambini del “Polo Infanzia” dell’Università della Calabria».

«Efficiente, durante la formazione, è stato anche il servizio di “conciliazione” poiché ha permesso a docenti, corsisti e personale coinvolto nel progetto di poter partecipare alle attività previste mentre i minori partecipavano ai laboratori ludico-ricreativi, alle attività di intrattenimento e sostegno scolastico. Tutto, chiaramente, volto ad un’educazione alla legalità, alla formazione educativa e didattica e alla valorizzazione di cultura e tradizioni. Terminati i corsi di formazione, si procederà, inoltre, con lo stage di 4 giorni su “giornalismo sociale e costume” presso l’associazione “Sensacional” Onlus di Roma, particolarmente attiva in molte parti del mondo nel campo dell’innovazione sociale e della sostenibilità anche in America Latina, Africa e Sud Est asiatico». E ancora con parole emozionanti Luigi Leone, presidente dell’Ipf, sez.278,commenta: «Non ci aspettavamo un così grande successo. Siamo orgogliosi di quante giovani donne abbiano abbracciato la nostra iniziativa. Non possiamo che essere soddisfatti di aver dato il nostro contributo alla società anche attraverso questo progetto, questo è il nostro fine: aiutare il nostro prossimo, certi che c’è più gioia nel dare che nel ricevere».

Infine, i referenti dell’associazione, elogiando “Tabita”, spiegano che il progetto dimostra l’efficienza del terzo settore e l’importanza dell’incontro tra le eccellenze del sociale e l’imprenditoria per la creazione di nuove opportunità a favore di coloro che provengono da un background sociale di svantaggio economico, culturale e sociale. «L’obiettivo è quello di favorire pari opportunità, orientamento al mercato del lavoro e al contempo sensibilizzare sui temi della violenza di genere e rafforzare la coesione sociale».

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