Endometriosi, nella Giornata mondiale Dasà ricorda la prima endopank
Si tratta di una patologia che colpisce circa una donna su dieci. L'importanza dell'iniziativa e delle diagnosi preventive spiegate dalla referente regionale Carmen Amato e dal sindaco Raffaele Scaturchio
Il 28 marzo ricorre la giornata mondiale dell’endometriosi, malattia cronica e invalidante che colpisce il 10-15% delle donne in tutto il mondo. Tantissime sono le associazioni che, negli ultimi anni, stanno svolgendo attività per la conoscenza della malattia. Tra queste, “La voce di una è la voce di tutte”, nata circa un anno fa, ha promosso l’iniziativa “Sediamoci sul giallo: endopank”, ossia l’inserimento di una panchina gialla (colore simbolo della malattia) nei comuni italiani. E il primo paese che ha inaugurato la panchina gialla dell’endometriosi, lo scorso settembre, è stato Dasà. [Continua in basso]
«Accendere un faro su questa patologia»
Carmen Amato, referente regionale dell’associazione, nella giornata odierna spiega: «ll nostro obiettivo è accendere un faro su questa patologia, e far sì che noi pazienti possiamo diventare protagoniste di un cambiamento, utilizzando, ad esempio, il dolore in maniera “proficua” ed evitando tutto lo smarrimento, la mancanza di informazione e di sensibilizzazione che ruotano attorno a questa patologia tanto invisibile, quanto invalidante».
L’idea dell’associazione è proprio quella di fare chiarezza sulla patologia, non riconosciuta sufficientemente dal sistema sanitario, ed ancora di ammonire le persone e i medici sull’importanza delle diagnosi preventive, delle cure, della ricerca scientifica. Dell’endometriosi, infatti, non si conosce né l’origine né le cure specifiche. Esistono soltanto dei farmaci per sopportare la malattia e tentare di convivere dignitosamente con la stessa. Ma a volte non basta. «La nostra associazione – continua Carmen Amato – rimane a disposizione di tutte le donne che quotidianamente vivono con tale patologia, siamo tre milioni in Italia. Insieme, solo insieme, si può fare tanto».
Basti pensare che sabato scorso, l’associazione “La voce di una è la voce di tutte” ha organizzato un flashmob a Roma, in piazza Castellani. Naturalmente, vi hanno partecipato anche le referenti della Calabria (Carmen Amato e Romina Rotella), che sono da poco rientrate ricche di entusiasmo e di nuovi propositi: «Nessuno pensa mai che dietro un volto sorridente vi sia una sofferenza. Ebbene, noi tutor dell’associazione, siamo 90 donne, ognuna con problematiche diverse e piuttosto infiltranti, ma non smettiamo di sorridere e di combattere per chi, come noi, soffre ogni giorno».
Raffaele Scaturchio, sindaco di Dasà, sul punto ha quindi chiarito: «Quando Carmen Amato mi ha contattato proponendomi di inaugurare la panchina, non ho avuto alcun dubbio: ho subito sposato a pieno l’iniziativa perché credo nell’importanza della prevenzione e della conoscenza delle patologie. Il mio comune è il primo d’Italia ad avere ricordato l’endometriosi con una panchina, ed il mio augurio è che nessuna amministrazione ignori un’iniziativa di tale rilevanza».