Disabilità grave, “Dopo di Noi” assegna altre risorse: assistenza in 15 comuni del Vibonese
Pubblicato dall’Ambito Territoriale numero 1 di Vibo Valentia un secondo bando che mira a recuperare le somme residue. I fondi sono finalizzati a interventi mirati per la promozione di progetti personalizzati
Via libera dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia all’Avviso pubblico per l’assegnazione delle risorse a favore di persone con disabilità grave (età compresa tra i 18 e i 64 anni) prive del sostegno familiare – “Dopo di Noi” – annualità 2016-2017, tali risorse sono finalizzate a interventi mirati per la promozione di progetti personalizzati e per la sperimentazione di soluzioni innovative per la vita indipendente per persone con disabilità senza il necessario supporto familiare. La dirigente del settore Politiche sociali di Palazzo Luigi Razza, nonché responsabile dell’Ufficio Piano, Adriana Teti ha, infatti, approvato la determina che dà il parere favorevole al bando pubblico, che coinvolge tutti i Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale numero 1 di Vibo Valentia. Il suddetto Distretto socio-sanitario comprende, oltre al Comune capoluogo in qualità di ente capofila dell’Ambito Territoriale, altri 14 enti locali del Vibonese (Filadelfia, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Ionadi, Maierato, Mileto, Monterosso, Pizzo, Polia, San Costantino, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Stefanaconi). Le istanze dovranno essere presentate allo Sportello cosiddetto “aperto” del Comune capoluogo e saranno accolte tutte quelle che avranno soddisfatto i requisiti previsti dal bando fino ad esaurimento dei fondi disponibili. [Continua in basso]
Utilizzo di fondi regionali
I fondi per l’assegnazione delle risorse arrivano dalla Regione Calabria che ha demandato agli Ambiti territoriali l’attuazione del Programma operativo regionale attraverso la definizione di linee operative e la raccolta delle istanze mediante la realizzazione di un avviso pubblico, a seguito di incontri a livello locale tramite modalità diffusa e mirata dei soggetti interessati al livello locale. Tali risorse sono finalizzate per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, per il finanziamento di interventi mirati per la promozione di progetti personalizzati per il “Dopo di Noi” e per la sperimentazione di soluzioni innovative per la vita indipendente per persone con disabilità senza il necessario supporto familiare.
Un secondo bando per utilizzare le somme residue
Di fatto, però, quello pubblicato in questi ultimi giorni dal Comune capofila è un secondo Avviso poiché l’Ambito Territoriale, con determina comunale numero 157 del 20 febbraio 2018, ha già approvato un primo bando per la concessione dei contributi a valere sull’annualità 2016, «a seguito della cui pubblicazione – si legge tuttavia nella determina della dirigente – sono pervenute delle domande di ammissione, con conseguente istruttoria e accoglimento di quelle meritevoli. Dalla liquidazione di dette domande residuano, però, dal finanziamento complessivo per la stessa annualità 80.843,88 euro». Da qui si è reso, pertanto, «opportuno pubblicare un nuovo Avviso al fine di poter utilizzare l’importo residuo dell’annualità 2016 e l’importo disponibile per le annualità 2017, sempre per le medesime finalità previste dalla legge in materia, dai decreti ministeriali di riparto, dal programma operativo e relativo piano attuativo della Regione Calabria». [Continua in basso]
Soggetti beneficiari
I destinatari dell’Avviso pubblico sono persone con disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità. Si tratta, inoltre, di persone prive del sostegno familiare in quanto: mancanti di entrambi i genitori; i genitori non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale; si considera la prospettiva del venir meno del sostegno familiare. Si stabilisce, inoltre – si legge nel bando – che nel caso di persone con comportamenti auto/etero-aggressivi, ovvero con condizioni di natura clinica e comportamentale tali da richiedere una protezione elevata, la valutazione circa le prestazioni necessarie e la compatibilità delle stesse con gli interventi e la residenzialità è effettuata dall’équipe pluriprofessionale dell’Asst (Aziende socio sanitarie territoriali) d’intesa con l’ente erogatore che prenderà in carico la persona. È a carico dell’ente erogatore garantire le figure professionali idonee e il monitoraggio della compatibilità per la durata del progetto».
I beneficiari, poi, sono persone disabili che, «a prescindere dal livello di autosufficienza, – è scritto sempre l’Avviso pubblico – presentino accertate potenzialità di autonomia e abbiano manifestato in maniera autonoma diretta e non sostituibile dall’espressione di altri componenti del nucleo familiare, la volontà di realizzare un personale progetto di vita indipendente orientato al percorso dell’abitare in autonomia e di emancipazione dal nucleo familiare di origine. Per le persone con disabilità intellettiva e del neurosviluppo deve essere garantito il sostegno necessario mediante strategie utili alla comprensione delle misure proposte per l’assunzione della decisione di realizzare un progetto di vita autonoma e con il sostegno dei genitori ovvero familiari o di chi ne tutela gli interessi».
Tipologia di interventi
Gli interventi ed i servizi di assistenza previsti «sono erogati previa predisposizione di un progetto personalizzato e prevedono un percorso programmato di accompagnamento verso l’autonomia e di uscita dal nucleo familiare di origine, anche mediante soggiorni temporanei al di fuori del contesto familiare. La persona con disabilità grave priva del sostegno familiare è accompagnata nel percorso verso l’autonomia attraverso l’inserimento, ove opportuno e secondo le modalità previste nel progetto, in programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile. Essi – si legge sempre nel bando – si inseriscono in un contesto di sviluppo e valorizzazione di competenze verso l’autonomia e di promozione dell’inclusione sociale, da realizzare nel contesto domiciliare ed extra-domiciliare».