sabato,Novembre 23 2024

A Vibo Valentia centinaia di studenti in piazza con Libera per dire no alla violenza – Video

Ad una settimana dall'aggressione subita dal sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, nuova iniziativa di Libera che incontra e si confronta con i giovani

A Vibo Valentia centinaia di studenti in piazza con Libera per dire no alla violenza – Video
Studenti in piazza con Libera contro la violenza

Ad una settimana dall’aggressione subita dal sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, anche gli studenti scendono in piazza per manifestargli vicinanza e solidarietà. Filo conduttore della manifestazione promossa da Libera, la violenza tra i giovani. L’appuntamento ha coinvolto un centinaio di alunni delle scuole superiori di Vibo Valentia che hanno presidiato piazza Martiri d’Ungheria “contro ogni forma di violenza, #difendi_AMOlanostraLIBERTA’”. Canti, cartelli e slogan per un coro unanime: “Vibo libera dalla violenza e dalla mafia”. [Continua in basso]

“Vibo libera dalla violenza e dalla mafia”

Il sindaco di Dasà Raffaele Scaturchio

All’iniziativa promossa dal referente regionale di Libera Giuseppe Borrello , il sindaco di Dasà Raffaele Scaturchio, il primo cittadino di Vibo Valentia Maria Limardo, il vice sindaco Domenico Primerano, l’on. Riccardo Tucci, Martino Ceravolo, padre di Filippo vittima innocente di mafia e Maria Joel Conocchiella, giovane attivista di Libera Vibo.
Al termine della manifestazione una delegazione di studenti è stata ricevuta dal prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli.

La violenza tra i giovani

Gli studenti in piazza alla manifestazione di Libera

Al centro dell’incontro non solo l’aggressione subita mercoledì scorso dal sindaco di Dasà, brutalmente picchiato da quattro persone, ma anche gli ultimi fatti di cronaca che hanno interessato il Vibonese e che hanno avuto come «protagonisti giovani e giovanissimi carnefici e vittime di atti di violenza, di depauperamento del bene comune e di spregio verso ciò che ci circonda». Alla luce dei fatti Libera ha deciso di scendere nuovamente in piazza: Crediamo che la violenza diffusasi tra i giovani sia campanello d’allarme e grido di aiuto, sia manifestazione di un disagio, di un sentimento di sofferenza mascherata che è necessario intercettare, destrutturare e ricomporre. Le scuole – prosegue Libera – giocano un ruolo fondamentale ma non possono e non devono essere lasciate da sole, intorno ai presìdi educativi è necessario che si crei una rete fitta, un’alleanza educativa che coinvolga tutti gli attori sociali del territorio, dalle istituzioni al mondo associativo».

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