Venti di guerra, la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea vicina al popolo ucraino
In una missiva inviata agli ucraini del territorio, il direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo don Cannatelli esprime solidarietà e unità nella preghiera
I venti di guerra che in questi giorni stanno soffiando forte sull’Ucraina, preoccupano non poco la comunità internazionale. Sulle sorti del paese dell’Est europeo si stanno giocando interessi e equilibri ben più grandi, tanto da far presagire una possibile terzo conflitto mondiale con risvolti e conseguenze ancora tutte da immaginare.
In questo contesto dai contorni foschi, arrivano oggi le significative parole di vicinanza espresse dalla diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, guidata dal vescovo monsignor Attilio Nostro, «ai fratelli e alle sorelle ucraini» residenti sul territorio. «Carissimi amici: “Dobryi den”! In questo momento di trepidazione per la vostra cara Ucraina – sottolinea in un apposito messaggio il direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso don Bruno Cannatelli – vi esprimo la mia solidarietà unita alla preghiera. Lo faccio anche perché con molti di voi, che lavorate nella provincia di Vibo Valentia, ci conosciamo da tanti anni e ci legano rapporti di amicizia e di fede.
L’Ucraina è segnata da un conflitto che dura ormai da quasi otto anni, e in questi ultimi mesi cresce sempre più la preoccupazione per la vostra patria e i vostri congiunti per quanto sta avvenendo alla frontiera con la Russia, che va ad aggravare un quadro geopolitico internazionale frammentato. La tensione resta altissima e vediamo gli sforzi per una soluzione pacifica, mentre cresce a livello diplomatico la tensione tra Stati Uniti e Russia». La missiva prosegue sottolineando che non è la guerra «ma la diplomazia l’unica via pensabile per risolvere la crisi» e focalizzando l’attenzione sul «grido di aiuto e di rispetto della propria dignità» elevato in questi concitati momenti dal popolo ucraino.
«Noi vi siamo vicini – rimarca in conclusione don Cannatelli – e facciamo nostra la preoccupazione anche di Papa Francesco che ci invita a pregare; questo lo stiamo facendo e continueremo a farlo. La preghiera, che eleviamo al Signore con l’intercessione di Maria Santissima e dei santi Cirillo e Metodio patroni d’Europa, possa toccare le menti e i cuori di tutti i responsabili per far fiorire nella vostra patria la fraternità, superare le divisioni e ristabilire la pace. Rifiutiamo la guerra, gridiamo la pace. “Do pobacenya”».