«Verifiche sulle scuole vibonesi dopo il terremoto di ieri»: l’appello del Comitato dei cittadini
Il sodalizio chiede al Comune anche di modificare la destinazione di Piazza Martiri d’Ungheria che, in concomitanza con la frequenza delle scuole, deve necessariamente essere adibita ad isola pedonale
Valutare la sicurezza degli edifici scolastici vibonesi. Questo il fulcro intorno al quale ruota la lettera inviata al Comune di Vibo Valenta, all’Ufficio scolastico regionale, alla Prefettura di Vibo, alla Procura e ai Vigili del fuoco, comando provinciale da parte del Comitato cittadini responsabili.
Il tema è tornato al centro del dibattito pubblico a seguito della scossa di terremoto 4.30 registrata nelle ultime ore. Un sisma che ha destato preoccupazione e al contempo rimarcata l’alto rischio sismico della terra calabrese. Da qui la necessità di interloquire con le istituzioni e sollecitare interventi soprattutto al sindaco Maria Limardo nella sua veste di responsabile della sicurezza e dell’ordine pubblico sul territorio comunale: «In particolare, i sottoscritti rilevano che, a fronte della classificazione degli edifici scolastici vibonesi quali plessi a vulnerabilità sismica medio-alta e, con riferimento alla sola scuola primaria Don Bosco, della nota del Comando dei Vigili del Fuoco del 17.09.2021, in cui all’esito di un “sopralluogo speditivo di tipo visivo”, si rimandava all’Ufficio Tecnico di Vibo Valentia “omissis…l’implementazione di una campagna di controllo e verifica di tipo strumentale che ne constati l’effettiva condizione di staticità…omissis…” sarebbe stato doveroso che l’amministrazione Comunale di Vibo Valentia, nella persona del sindaco indaco p.t., provvedesse tempestivamente alla richiesta di accertamento dello stato di sicurezza delle scuole prima di autorizzare la ripresa delle lezioni».
La sicurezza delle scuole
Per il Comitato «non si comprende come si possa ragionevolmente escludere che una scossa di terremoto di tale portata non abbia arrecato danni agli edifici (per i quali, peraltro, l’ultima classificazione di vulnerabilità sismica risale alla fine degli anni ‘90), senza neanche sottoporre gli edifici alla verifica della sussistenza di crepe o danni strutturali evidenti».
In merito alla scuola don Bosco, in più «pare opportuno richiamare all’attenzione del sindaco e delle autorità, che come più volte ribadito dai sottoscritti, negli scorsi mesi è stata attestata dagli organi competenti, l’indifferibilità dei lavori di adeguamento del suddetto edificio scolastico la cui pericolosità non avrebbe dovuto consentire di intraprendere l’attività didattica già nel mese di settembre u.s., stante l’avvio dei lavori di adeguamento sismico all’interno del plesso Garibaldi, costituente con la Scuola Don Bosco, un unico corpo di fabbrica, come asserito dai tecnici incaricati dall’Amministrazione comunale».
I lavori alla don Bosco
Vane le rimostranze del sodalizio «che ha formalmente richiesto chiarimenti sulle verifiche strumentali eseguite sull’edificio (carotaggi, collaudi statici post lavori alla Garibaldi) e ciò, nonostante, gli stessi Vigili del fuoco, con comunicazione del 17.09.2021, ribadendo di aver eseguito sulla struttura solo un’indagine “omissis…speditiva, visiva e non supportata da strumentazione…”, demandava all’Ufficio tecnico del Comune di Vibo Valentia “…omissis… l’implementazione di una campagna di controllo e verifica di tipo strumentale che ne constati l’effettiva condizione di staticità…omissis”».
Il Comitato rincara: «Inutile dire che l’Amministrazione comunale non ha ottemperato, per quanto di propria competenza e che nessuno dei soggetti destinatari, per conoscenza, delle nostre precedenti missive è intervenuto con provvedimenti coercitivi a garanzia dell’incolumità dei ragazzi e del personale docente e Ata».
Ad oggi, l’intervento dei vigili del fuoco si rende ancor più necessario alla luce delle dichiarazioni rese, nella giornata di ieri, da Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia secondo cui «l’area dell’epicentro sembrerebbe essere la stessa del terremoto del 1908 che, com’è noto, produsse danni ingenti. Amato ha ribadito, poi, che potrebbero esserci altre scosse di “aftershok” nelle prossime ore».
Il problema del parcheggio
Altro argomento affrontato dal comitato riguarda il parcheggio di piazza Municipio e le difficoltà causate dalle auto: «Non possono, poi, sottacersi le difficoltà incontrate dal personale scolastico nel far defluire la popolazione studentesca nell’unico punto di raccolta antistante le scuole Don Bosco, Garibaldi, Istituto d’arte e Istituto tecnico commerciale. Si è potuto constatare quanto infelice sia la scelta di destinare Piazza Martiri d’Ungheria a parcheggio in orario scolastico. La presenza delle auto in sosta ha rallentato e reso difficoltose le procedure di evacuazione senza contare che, semmai si fosse reso necessario l’intervento di mezzi di soccorso, sarebbe stato per i soccorritori impossibile raggiungere il punto di raduno».
Le richieste del Comitato
Alla luce di quanto accaduto, il Ccr, nelle persone dei suoi amministratori (Gianluca Rubino, Adele De Angelis, Antonino Pagano), «intende farsi portavoce dei dubbi e delle rimostranze dei cittadini che hanno aderito al programma del comitato, chiedendo un intervento urgente del Comune di Vibo Valentia, del sindaco affinché si accertino le condizioni di sicurezza degli istituti scolastici vibonesi in seguito alla scossa di terremoto della giornata di ieri. Il Comitato chiede, altresì, che si provveda alla modifica della destinazione di Piazza Martiri d’Ungheria che, in concomitanza con la frequenza delle scuole, deve necessariamente essere adibita ad isola pedonale».