Oscar Luigi Scalfaro e il matrimonio con Mariannuzza Inzitari di Arena
Trenta anni fa l’elezione a presidente della Repubblica Italiana. Le origini calabresi e il trasferimento a Novara della famiglia
Gli Scalfaro, famiglia originaria della Calabria (Sambiase), si trasferirono poi a Novara. Qui Oscar Luigi Scalfaro, futuro nono presidente della Repubblica Italiana (1992-1999), già giovane magistrato, sposerà, il 26 dicembre 1943, una giovane ragazza, figlia di un collega del padre e anche lei calabrese, precisamente di Arena, oggi in provincia di Vibo Valentia ma all’epoca facente ancora parte della circoscrizione provinciale di Catanzaro. Ma appena diciassette giorni dopo aver dato alla luce una bambina, alla quale fu dato il nome di Gianna Rosa, Mariannuzza Inzitari, la giovane sposa di Scalfaro, appena ventenne, muore a causa di un embolo. Successivamente alla prematura scomparsa della moglie, alla memoria della quale il futuro presidente rimarrà sempre fedele decidendo di non risposarsi, alla bambina venne cambiato il nome in quello di Marianna. La ragazza fu cresciuta dai nonni e dagli zii paterni, mentre il padre iniziava una brillante carriera politica che lo avrebbe portato a ricoprire la massima carica della Repubblica. [Continua in basso]
Scalfaro fu eletto capo dello Stato al sedicesimo scrutinio con 672 voti, espressi da Dc, Psi, Psdi, Pli, Pds, Verdi, Radicali e da La Rete. La Lega Nord attribuì 75 voti a Gianfranco Miglio, il Msi 63 voti a favore di Cossiga, Rifondazione Comunista 50 voti allo scrittore Paolo Volponi. Essendo vedovo, durante il suo settennato il presidente compariva, nelle uscite ufficiali, con a fianco la figlia Marianna, che svolse le funzioni riservate dal protocollo alla “prima donna” del Quirinale, una “first miss” al posto di una “first lady”. Nel coso della sua presidenza, Scalfaro dovette affrontare molti momenti difficili per l’Italia, come lo scandalo di Tangentopoli e gli attentati di mafia. Rimase anche coinvolto in una vicenda dai lati oscuri, quella legata ai fondi del Sisde. Nel 1996 la città di Vibo Valentia ospitò la visita istituzionale del presidente Scalfaro. Nel corso dell’incontro, avvenuto all’interno del Valentianum, con cinquanta sindaci della provincia, Elisabetta Carullo, sindaco di Stefanaconi, mostrò a Scalfaro documenti anagrafici originali su vicende biografiche riguardanti la compianta giovane moglie che, come riportano alcune testimonianze, suscitarono l’interesse e la commozione del nono presidente della Repubblica Italiana, di origini calabresi e sposato con una calabrese.
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