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Acqua a Brognaturo: il sindaco ci ripensa sui non residenti, ma solo a causa dell’emergenza idrica

Il primo cittadino revoca la precedente ordinanza con la quale aveva imposto il divieto di prelievo dalle fontane pubbliche ai cittadini di tutti gli altri paesi, ma la motivazione è solo parziale. Una pezza che rischia di essere peggiore del buco. Ecco perchè

Acqua a Brognaturo: il sindaco ci ripensa sui non residenti, ma solo a causa dell’emergenza idrica
Il Comune di Brognaturo
Il Municipio di Brognaturo

Revocata a furor di popolo ed a tempo record dal sindaco di Brognaturo, Rossana Tassone, l’ordinanza con la quale aveva fatto divieto ai non residenti di approvvigionarsi di acqua dalle fontane pubbliche situate sul marciapiede adiacente il fiume Ancinale nel territorio comunale. Un’ordinanza che era stata motivata dal primo cittadino con la necessità di contenere il diffondersi del coronavirus dai paesi limitrofi, evitare assembramenti e quindi l’affollamento delle fontane pubbliche, impedendo l’uso delle fontane stesse ai non residenti. La revoca di tale ordinanza è totale, ma la motivazione parziale.
Il primo cittadino, Rossana Tassone, revoca infatti l’ordinanza non già perché l’acqua è un bene di tutti che non può e non deve conoscere confini territoriali (con la conseguente distinzione fra residenti e non residenti voluta dal sindaco), ma solo perché si è verificata una frana sulle tubazioni dell’Alaco che sta causando non pochi disagi nell’erogazione dell’acqua a buona parte della vicina Serra San Bruno e a molti paesi del Vibonese (città capoluogo compresa). “Vista l’emergenza idrica causata dall’improvvisa rottura delle condotte principali ubicate nel comune di Brognaturo e gestite da Sorical; atteso che la stessa Sorical – scrive il sindaco nella nuova ordinanza – ha comunicato che a seguito di una frana occorre sostituire decine di metri di segmenti di condotte e che il ripristino comporterà diversi giorni di lavoro; ritenuto di dover procedere alla revoca della predetta Ordinanza n.3/22 che poneva il divieto per i non residenti di prelevare l’acqua dalle fontane di Piazza del Popolo; dato atto che la predetta revoca si rende necessaria allo scopo di attenuare i gravi disagi dovuti ai lunghi tempi di ripristino delle condotte idriche anche per i non residenti” si consente anche agli stessi di prelevare l’acqua con le seguenti prescrizioni: accesso con le mascherine; rispetto del distanziamento sociale come imposto dalla normativa anti Covid-19; prelievo massimo, per ogni utente, di 50 litri. [Continua in basso]

Rossana Tassone

Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio, perché stando alla “logica” della nuova ordinanza, sono in molti ora a chiedersi se – passata l’emergenza idrica con la riparazione della condotta dell’Alaco (prevista entro martedì) – il sindaco di Brognaturo ripristinerà o meno la precedente ordinanza che vieta il prelievo di acqua dalle fontane pubbliche ai non residenti al fine – a suo avviso – di contenere il diffondersi del coronavirus. Se ci fosse una logica a certe latitudini si direbbe certamente di sì, visto che il sindaco ha proceduto alla revoca dell’originaria ordinanza solo per venire incontro ai disagi dell’emergenza idrica dovuta ai lavori in corso. Staremo a vedere quel che accadrà, ricordando al primo cittadino di Brognaturo – per parte nostra – due sole cose: errare è umano, ma perseverare è diabolico; non occorre l’emissione di alcuna ordinanza comunale per imporre l’accesso con le mascherine per prelevare l’acqua dalle fontane pubbliche di Brognaturo. In quanto luoghi all’aperto, ed essendo pure Brognaturo ancora facente parte del territorio della Repubblica italiana, l’obbligo delle mascherine è già imposto dalla normativa nazionale, così come il distanziamento sociale (quest’ultimo, peraltro, ricordato – e quindi ripetuto – dalla stessa nuova ordinanza comunale).

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