Vibo Marina, il menù di pesce alla vigilia di Natale e l’asta con banditore a voce
Si tratta di un rito antico e tradizionale con il banditore che aggiudica le varie cassette contenenti il pescato al migliore offerente
Una tradizione vuole che la sera del 24 dicembre, vigilia di Natale, il menu sia costituito da piatti a base di pesce. Non è un precetto religioso, ma si tratta di un’usanza popolare. Secondo una ricerca pubblicata da Coldiretti, quasi otto italiani su dieci sceglieranno il menu della Vigilia costituito da piatti a base di pesce, mentre solo il 16% delle famiglie si indirizzerà sulla carne e una ristretta minoranza (6%) verso piatti a base di verdure.
Protagonista assoluto per le festività natalizie sarà dunque il pesce nazionale, costituito da alici, triglie, gamberi, vongole, cozze, calamari. Ma frequenti, considerata l’elevata domanda che si registra in questi giorni, sono i rischi di cadere nelle trappole del mercato, dove la grande maggioranza dei prodotti ittici esposti sui banchi provengono dall’estero, per cui diventa importante guardare con attenzione la tabella esposta sui singoli prodotti, in cui deve essere specificata la provenienza del pesce in vendita. Inoltre, per accertarsi che si tratti di pesce fresco, si può ricorrere a regole semplici ma sempre valide: la carne deve essere soda, le branchie di colore rosso, gli occhi non devono essere secchi ed opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Per i molluschi, invece, è essenziale che il guscio sia chiuso.
È proprio in questi giorni, dal 24 al 31 dicembre, che l’attività delle aste del pesce, sul mercato ittico di Vibo Marina, diventa frenetica. L’asta d’incanto con banditore a voce, che oltre ad essere un’attività commerciale costituisce per molti uno spettacolo al quale assistere con interesse e curiosità, è una specie di rito antico e tradizionale, con il banditore che aggiudica le varie cassette contenenti il pescato al migliore offerente.
Ogni pomeriggio, dopo l’orario di rientro delle barche, presso i locali gestiti dalla società Marpesca della famiglia Ceravolo, il banditore urla a voce alta il prezzo delle varie specie di pesce, vendendolo poi al miglior offerente. Non esistono computer o altri strumenti elettronici, tutto avviene a voce come una volta, con fasi a volte concitate e una gestualità, tramandata da padre in figlio, che affonda le sue radici nelle tradizioni marinare locali. Il pesce viene poi consegnato al miglior offerente per arrivare in seguito sui banchi delle pescherie o nelle cucine dei ristoranti. Può essere considerato fortunato chi, in questi giorni di forte domanda, riesce ad acquistare, anche se a prezzi non proprio modici, il vero pesce fresco proveniente dal nostro mare.