A Ionadi piantato l’albero di ulivo in memoria di Francesco Prestia Lamberti
L’accusa della mamma del 16enne ucciso per futili motivi nel 2017 da un coetaneo: «La sua morte poteva essere evitata, chi sapeva e non ha parlato»
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La piantumazione di un albero di ulivo nel cortile della scuola secondaria di primo grado di Ionadi, quale segno di speranza, rinascita ambientale e legalità. In memoria del povero Francesco Prestia Lamberti, il 16enne di Mileto barbaramente ucciso nel 2017 da un coetaneo per futili motivi. L’innocente vittima della violenza, tra l’altro, ha frequentato in vita proprio questo plesso dell’Istituto comprensivo “Enotrio Pugliese” di San Costantino Calabro. Tanti gli spunti di riflessione e i motivi d’interesse, per gli alunni presenti ma anche per le stesse autorità intervenute. Tra queste, il prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli, il quale si è rivolto ai ragazzi sottolineando come essi rappresentino «il futuro ma anche il presente del nostro paese. Tutti abbiamo bisogno di stare in armonia con la natura – ha spiegato – perché chi rispetta la natura rispetta l’uomo e chi rispetta quest’ultimo rispetta anche le regole che disciplinano la convivenza civile delle nostre comunità, in poche parole la democrazia. Vi invito, ad esempio, a denunciare chi abbandona i rifiuti per strada e a sensibilizzare gli adulti a essere diversi, nella piena convinzione che lo Stato e le forze dell’ordine esistono e sono presenti tutti i giorni per far rispettare le regole». [Continua in basso]
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Al massimo rappresentante territoriale di Governo, ha fatto seguito il Procuratore della Repubblica Camillo Falvo, il quale dal canto suo si è soffermato sull’importanza «di manifestazioni del genere in cui si parla di legalità, soprattutto in momenti in cui riceviamo apprezzamenti per il lavoro svolto ma anche messaggi che tanto non cambierà mai nulla. Questo non è vero. Non ci dobbiamo dimenticare – ha sottolineato – da dove veniamo e quale era la situazione appena qualche anno fa. La criminalità si nutre di rassegnazione e d’indifferenza. Non credete a queste parole, le cose stanno cambiando e stanno cambiando in meglio. Tanto è stato fatto e tanto farete anche voi proseguendo su questa strada». Tra i momenti più toccanti, la coraggiosa testimonianza di Marzia Luccisano, mamma del povero Francesco. «Oggi essere qui, nel luogo in cui mio figlio è cresciuto – ha affermato, affiancata dal marito Giulio – è un’emozione enorme. Appena arrivata mi è ritornato in mente l’ultimo giorno che ho portato Francesco in questa scuola. Negli occhi di voi giovani vedo i suoi. Mi auguro che la sua morte non sia vana e che nasca un germoglio positivo da questa cosa così brutta. [Continua in basso]
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In particolare, che voi capiate l’importanza della denuncia, perché la morte di Francesco si poteva evitare. Il suo assassino aveva solo 15 anni, ma prima di ucciderlo aveva compiuto tanti atti violenti contro altri ragazzi. Girava armato, li picchiava, li metteva in ginocchio e nessuno ha mai denunciato. Purtroppo ce ne sono tanti altri come lui in giro – ha concluso – e un giorno potrebbero capitare anche sulla vostra strada. Girarsi dall’altro lato non porta da nessuna parte. Se le persone che sapevano non si fossero voltate dall’altra parte, Francesco a quest’ora sarebbe ancora tra noi». La manifestazione si è chiusa con l’intervento del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro. Il presule, prendendo spunto dal tema della giornata, ha spiegato ai ragazzi che l’albero della vita della Bibbia potrebbe essere proprio l’ulivo, «perché per riuscire a trarre l’olio, il suo frutto più importante, ci vogliono ingegno e fatica, le due chiavi attraverso le quali potrete accendere il vostro futuro. Se avrete la pazienza di utilizzare sempre il vostro ingegno e di non spaventarvi della vostra fatica, così come state facendo adesso, sicuramente la Calabria cambierà». [Continua in basso]
Gli “onori di casa” sono stati fatti dalla dirigente scolastica Luisa Vitale. Alla cerimonia è stato presente anche il sindaco di Ionadi Antonio Arena. L’evento – rientrante nel progetto “Gli Stewards incontrano la Laudato si” portato avanti dalla professoressa Mariarosaria Bertuccio sulla scia dell’enciclica di Papa Francesco – ha proposto anche delle letture e dei lavori ad opera degli alunni. Il titolo “Sperare insieme nella rinascita… nel segno di Francesco”, è stato scelto per ringraziare il procuratore Nicola Gratteri per il lavoro svolto nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita Scott”.