Dormitorio a Vibo, don Vattiata: «Perché il Comune non ci assegna un bene confiscato?» -Video
L'Associazione "Insieme con gli ultimi" si candida per avere uno dei beni che il comune non riesce ad affidare: «Noi non intendiamo disertare»
Un dormitorio pubblico con annessa mensa a Vibo Valentia per far fronte alla crescente richiesta di aiuto di persone in difficoltà. L’idea di don Tonino Vattiata, nata qualche mese fa, sembra essersi arenata nei cassetti di Palazzo Luigi Razza. Al sindaco di Vibo si era infatti rivolto il sacerdote che attraverso l’Associazione “Insieme con gli ultimi” aveva manifestato la volontà di avere assegnato un bene confiscato alla mafia per realizzare l’ambizioso progetto. «La lettera inviata il 16 giugno scorso non ha avuto alcun riscontro», dice amareggiato don Vattiata. Lo stesso ammette di non aver saputo nulla dei bandi pubblicati dal comune di Vibo per l’assegnazione di alcuni beni confiscati alla criminalità. [Continua in basso]
Beni confiscati: gare deserte a Vibo
Gare andate tutte deserte. «Se solo lo avessimo saputo avremmo certamente partecipato. Eppure – continua – non c’è traccia di questi bandi, o almeno io non sono riuscito a trovarli». Lo stesso si domanda: «Come vengono utilizzati i beni confiscati alla mafia? È forse preferibile tenerli chiusi?».
«Assegnateci un bene confiscato»
L’elenco pubblicato il 4 marzo scorso riporta il dettaglio dei vari immobili nella disponibilità del comune. Una decina in tutto, tra terreni e appartamenti. Accanto ad ognuno dei beni la dicitura “gara deserta”. «La nostra Associazione non vuole disertare questa possibilità. Vorremmo occupare uno di questi spazi perché altrimenti qualcun altro potrebbe impadroniresene indebitamente. Il nostro sogno – conclude – è quello di dar vita ad un progetto destinato ai bisognosi. Ma solo insieme possiamo farcela. La povertà – ricorda il prete – non ha colore politico». [Continua in basso]
Appello al sindaco Maria Limardo
Un appello che don Vattitata rivolge direttamente al sindaco Maria Limardo: «Risponda alla nostra richiesta. Si ritagli mezz’ora del suo tempo per affrontare insieme, senza pregiudizi, il problema povertà a Vibo Valentia».