Qualità della vita: Vibo Valentia ancora in fondo alla classifica del Sole 24 Ore
L'indagine relega la città agli ultimi posti per minacce, spesa sociale destinata a minori, disabili, anziani e retribuzione dei lavoratori
Resta stabile al 104esimo posto Vibo Valentia che si conferma quart’ultima città italiana per qualità della vita.
Impietosi i dati del Sole 24 Ore che relegano la capitale italiana del libro in fondo alla classifica, precedendo solo Trapani, Foggia e il fanalino di coda Crotone, che conferma anche quest’anno il primato negativo.
La classifica del Sole 24 Ore
Secondo la classifica de Il Sole 24 Ore si vive meglio al Nord, con Trieste che si aggiudica il primo posto in classifica con il maggior punteggio. Sul podio anche Milano e Trento. Per scorgere un’altra città calabrese bisogna andare in fondo alla classifica. Le 24 province in coda sono tutte del Mezzogiorno. Cosenza perde due punti piazzandosi all’88esimo. Catanzaro sale al 96 posto, mentre Reggio Calabria scende al 101esimo posto, perdendo 6 punti.
L’indagine ha preso in esame 12 indicatori: cultura e tempo libero; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società salute; ricchezza e consumi; giustizia e sicurezza. Proprio in riferimento a quest’ultimo indicatore Vibo Valentia ha il primato negativo alla voce minacce con 286,4 denunce ogni 100mila abitanti. La migliore performance la registra alla voce “giustizia e sicurezza” per il più basso tasso di mortalità per incidenti stradali. Una giustizia lumaca che relega al 107esimo posto la città per quota cause pendenti ultra triennali.
Le peggiori performance di Vibo
Peggiore performance (107esimo) riguarda la spesa sociale dei Comuni. Pochi, pochissimi i fondi destinati a minori, disabili e anziani. Scorgendo i vari indicatori, Vibo risulta al secondo posto alla voce canoni medi di locazione, mentre per quanto riguarda il prezzo medio di vendita immobiliare, la città risulta al 105esimo posto.
Giù per retribuzione dei lavoratori
Sul fronte occupazionale numeri sono impietosi. Vibo si piazza infatti al 107esimo posto per retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti. Non va meglio la situazione che riguarda la vita delle donne: al 106esimo posto per gap retributivo, occupazionale, imprese e sport femminile. Poche le start up innovative che relegano la cittadina al 100esimo posto. Vibo è ancora in fondo, al 105esimo posto, per avere registrato il maggior numero di migrazioni, ovvero di persone che si sono cancellate dai registri anagrafici per trasferimento di residenza. Sul fronte sanitario risulta al 105esimo posto per assenza di medici specialisti.
Vibo non è una città per anziani
Male anche l’indicatore che riguarda ambiente e servizi. Vibo è infatti al 103esimo posto per piste ciclabili. Scarsa pure la qualità di vita degli anziani che tra l’importo delle pensioni, l’assistenza domiciliare, biblioteche e orti urbani si piazza al 104esimo posto. Per quanto riguarda infine la cultura e il tempo libero, Vibo è scesa di un punto percentuale rispetto alla classifica dello scorso anno. La neo eletta città Capitale italiana del libro si piazza infatti al 106esimo posto per offerta culturale e 101esimo posto per spesa dei comuni destinati alla cultura.