Assistenza ai disabili gravi nel Vibonese, Mignolo (“Io Autentico”): «Inesatti Avviso e domanda»
Per il presidente dell’associazione il bando pubblicato dall’Ambito Territoriale di Vibo Valentia così com’è «pregiudica la possibilità per molte persone all'accesso di importanti servizi»
«L’avviso pubblico per le persone con disabilità, e le loro famiglie, pubblicato dall’Ambito Territoriale di Vibo Valentia è sbagliato». Lo dice senza mezzi termini Enrico Mignolo, presidente provinciale dell’associazione “Io Autentico OdV”. Il bando pubblicato di recente, e di cui abbiamo dato conto ieri, dovrebbe garantire l’assistenza domiciliare una volta presentata la domanda (e se accettata in base ai requisiti indicati nel modello) da parte dei soggetti interessati. [Continua in basso]
Sotto accusa bando e domanda
Mignolo, tuttavia, fa sapere che proprio il 29 novembre scorso, l’associazione ha notificato al Comune di Vibo Valentia, ente capofila del Distretto che comprende altri 14 enti locali del Vibonese, una articolata lettera di contestazione (allegata) dei contenuti dell’Avviso per l’indagine e l’istanza di fornitura di servizi domiciliari per le disabilità gravi, «giacché – viene rimarcato – sia l’avviso che il modello di domanda presentano sostanziali inesattezze che pregiudicano la possibilità per molte persone all’accesso di importanti servizi di supporto alla quotidianità ed all’inserimento sociale».
Dove sta l’errore
A parere del presidente dell’associazione, «il Comune ha evidentemente interpretato male il divieto di cumulo (di fondi), stabilito dalla delibera della giunta regionale 638/2018, precludendo invece la fruizione contemporanea di più servizi ed interventi, come invece previsto dalla normativa nazionale e regionale stessa. Praticamente – spiega sempre Enrico Mignolo – sia l’Avviso che il modello di domanda specificano che la persona con disabilità che già fruisce di un servizio a valere sul Fondo Nazionale Non Autosufficienza (Fna) non possa fruirne di altri finanziati dal medesimo fondo (e da altri), e viceversa, sia nel caso gli stessi siano erogati dai comuni (per l’aspetto sociale) che nel caso siano erogati dalle Aziende sanitarie (per l’aspetto sanitario)».
Fatto, questo, che risulta essere «una palese violazione dei principi di complementarietà della dovuta azione sinergica degli interventi di tipo socio-sanitario e di quelli di tipo socio-assistenziale a favore della Persona con disabilità grave specificata ampiamente dalla legge cardine in materia, che è la 328/2000». [Continua in basso]
Ennesima contestazione all’Ambito Territoriale
Enrico Mignolo ricorda, poi, che quanto rilevato «è l’ennesima contestazione che “Io Autentico OdV” deve necessariamente avanzare all’Ambito Territoriale di Vibo Valentia, avendo presentato una istanza affinché il dirigente delle Politiche sociali del Comune di Vibo Valentia, in qualità di responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale (Adriana Teti, ndr), provveda in autotutela alla sua immediata rettifica. Ed è l’ennesima volta in cui ci si trova a dover pubblicamente ricordare quali siano le difficoltà che le persone con disabilità e autismo (insieme alle loro famiglie) incontrano quotidianamente a causa di una inerzia amministrativa frustrante».
Dialogo positivo invece con l’Asp di Vibo Valentia
Con l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, invece, proprio in merito al bando per l’assegno di cura per le disabilità gravi e gravissime che riportava le stesse inesattezze, «l’associazione aveva posto la medesima questione di illegittimità e si è invece avviato – informa il presidente – un percorso consultivo che ha permesso di snocciolare i termini di una normativa già molto chiara e precisa e che ha visto la proposizione di una apposita richiesta di parere al Dipartimento politiche sociali e sanitarie per fornire un adeguato indirizzo a tutte le Azienda sanitarie calabresi coinvolte. Alla vigilia della giornata mondiale delle Persone con Disabilità (che ricorre il 3 dicembre) ci si trova sempre più spesso a parlare dei loro diritti e della necessaria trasparenza da parte delle amministrazioni pubbliche, invece che di una consapevolezza sociale acquisita per il miglioramento della qualità di vita di tutti. E questo – conclude con evidente amarezza il presidente Enrico Mignolo – non rappresenta un progresso in una società, soprattutto quella del Sud e di questa città».
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