Giulio Pettinato, l’artista vibonese che “gioca” con la LightArt
Nato a Vibo Marina, ha lasciato il cuore nella sua Calabria e vive tra i silenzi colorati della natura che circonda Castel Gandolfo, a pochi chilometri da Roma
Scenografo, pittore, designer e grafico, l’artista Giulio Pettinato utilizza diverse forme, come le installazioni, la pittura e la scultura, utilizzando i materiali più disparati come il tessuto, la sabbia, la plastica, il legno, il marmo. In molti lo hanno definito un poeta dell’arte, in quanto usa i pennelli per scrivere i suoi versi sulla tela. Nato a Vibo Marina, ha lasciato il cuore nella sua Calabria e vive tra i silenzi colorati della natura che circonda Castel Gandolfo, a pochi chilometri da Roma, località nota per ospitare la residenza estiva del Papa. Le sue opere sono ispirate da una continua ricerca espressiva, libera da canoni tradizionali e da qualunque schema artistico. Con i suoi quadri scultorei marini e le opere di LightArt, Giulio Pettinato è ormai noto sia in Italia che all’estero. È stato presente in tre edizioni del Festival dei Due Mondi di Spoleto e al Fringe Festival di Edimburgo, dove ha curato la scenografia di “Connessioni Mediterranee”. Inoltre, da anni, si dedica alla scenografia del Presepe della cripta della Chiesa Pontificia di Castel Gandolfo. [Continua in basso]
Molte delle sue scelte artistiche hanno per soggetto il mare. In una recente intervista, l’artista vibonese ha dichiarato: «Il mare è lo specchio della mia anima, il luogo dove sono nato; conservo ancora, mentalmente, i colori del mare della mia Vibo Marina, fonte della mia ispirazione. Per ricreare l’ambiente marino preferisco usare quasi sempre materiali naturali, portando sempre con me una busta di sabbia del mio mare, che cerco di trasferire sapientemente sulle mie tele».
Nel 2018 gli è stato conferito il premio “Città di Castel Gandolfo”, riconoscimento alla carriera artistica rilasciato dalla Regione Lazio. Dal 2013 gestisce il “Centro Arte Castel Gandolfo” e nel 2020 ha creato il club “Bluoltremare International Art”, un’associazione che accoglie artisti di tutto il mondo. La critica d’arte Elisa Manzoni così descrive l’artista vibonese: «Aspirando alla contemplazione della natura a 360 gradi, l’artista gioca con le immagini e, con la sua molteplice produzione, si annovera nel cerchio delle personalità artistiche poliedriche contemporanee».
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