Il gruppo Rinascita per Zambrone ricorda le donne vittime di violenza
In occasione della Giornata internazionale decine di scarpe rosse sono state posizionate in piazza 8 marzo, accanto ad ogni paio il nome di vittime calabresi di femminicidio
La Giornata contro la violenza sulle donne è stata celebrata dal gruppo Rinascita per Zambrone con un progetto fotografico e di ricerca. Decine di scarpe rosse sono state posizionate in piazza 8 Marzo, a simboleggiare apertura, incontro, condivisione, di libertà. La condizione che dovrebbe essere garantita ad ogni donna su questo pianeta. È quanto fa sapere il gruppo di minoranza del Comune di Zambrone, in una nota a firma dei consiglieri Maria Carmela Epifanio, Amelia Conca e Fabio Cotroneo. [Continua in basso]
«Le scarpe rosse – scrivono – sono diventate ormai un simbolo internazionale della violenza sulle donne. La storia narra che nel 2009 l’artista messicana Elina Chauvet creò un’installazione, Zapatos Rojos, per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio. Davanti al consolato messicano a El Paso, in Texas, ricordò i femminicidi perpetrati nella città di Juarez attraverso un simbolo fortissimo. Scarpe rosse a rappresentare le vittime della violenza, e le donne che non le potevano più indossare. Abbiamo usato diverse simbologie come la piazza, dedicata appunto alle donne, simbolo di incontro, condivisione, LIBERTA’. Le scarpe rosse, simbolo della violenza con cui si verificano i femminicidi e le violenze psicologiche che molte donne subiscono nell’ambiente familiare, lavorativo o sociale, per condizioni di malessere culturale, economico o ideologico».
Davanti a ogni paio di scarpe rosse sono stati posti nomi di donne. In particolare, dieci donne calabresi vittime di femminicidio. E accanto a questi nomi, frasi e pensieri scelti da ogni rappresentante del gruppo. Un modo per ricordarle e ricordare che eventi così drammatici non si sentono solo in tv. «Su temi così importanti – si legge ancora nella nota -, serve non spegnere i riflettori delle giornate per ricordare o sensibilizzare ma, farne progetto di vita, di impegno quotidiano. A tutte le donne che hanno subito violenza, fisica o psicologica, di quella che lascia lividi e di quella che rimane cicatrizzata nell’anima, diciamo di prendere coraggio e rinascere in una nuova condizione di LIBERTA’». [Continua in basso]
«Abbiamo apprezzato il gesto di installazione di due panchine rosse da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco L’Andolina ma, con un certo rammarico manifestiamo la nostra delusione nel non essere stati invitati come rappresentanti di opposizione. Sarebbe stato – conclude l’opposizione – un momento di grande sensibilizzazione, oltre i ruoli, poter scoprire insieme un simbolo che ricorda quante siano nel mondo le donne che soffrono, e farlo condividendo un’idea non nostra ma di grande impatto emotivo. È partendo dalla condivisione che si dà l’esempio di pace e crescita».