Mileto, nasce il comitato per l’apertura a tempo pieno dell’ufficio postale di Paravati
La struttura da tempo opera a giorni alterni, con notevole disagio per gli utenti, spesso costretti a recarsi a Mileto e a sobbarcarsi lunghe file
Sul territorio comunale di Mileto nasce il comitato civico per chiedere la riapertura a tempo pieno dell’Ufficio postale di Paravati. La sede periferica di Poste italiane ad oggi continua ad aprire a giorni alterni, nonostante le decise prese di posizione di cittadini e amministrazione comunale e le denunce degli organi di stampa, fattisi a più riprese carico dello stato di profondo malessere che serpeggia tra la popolazione. E così, nei giorni di chiusura gli utenti si ritrovano costretti ad utilizzare l’Ufficio postale di Mileto, «facendo ovviamente i conti con le lunghe file che in quei frangenti si vengono a creare». Un vero e proprio dramma, «soprattutto per le persone anziane che devono così sorbirsi estenuanti attese. In estate, sotto il sole – sottolineano al riguardo i componenti del comitato civico – in più di un’occasione alcuni di loro hanno accusato dei malesseri. Così come in inverno, ritrovandosi spesso costretti a stazionare all’esterno e sotto la pioggia. Una situazione insostenibile, oggetto di lamentele e di rimostranze a non finire». [Continua in basso]
A seguire il gruppo cittadino mette in evidenza come la colpa di tutto questo non sia certamente da imputare al risicato personale che opera nella struttura miletese (1 o 2 unità a secondo del momento), «spesso costretto a fare i salti mortali per venire incontro all’utenza», bensì a chi all’interno di Poste italiane continua a volere «un’apertura a giorni alterni dell’Ufficio di Paravati, che si pensava dovesse durare solo per il periodo critico della pandemia. Chiediamo con forza – aggiunge il comitato civico – che si faccia finalmente e concretamente qualcosa. A tal proposito ricordiamo che Paravati conta quasi tremila abitanti e che ha numerose attività commerciali. E, ancora, aspetto certamente non secondario, che è il paese natio della Serva di Dio Natuzza Evolo e che qui sorge la Villa della Gioia da lei voluta, compresa la grande chiesa dedicata al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” ormai prossima ad aprire al culto.
Una realtà mariana in continua espansione, definita da più di un osservatore la Lourdes del Sud Italia. E a tal riguardo ci duole segnalare che tanti fedeli che ogni giorno giungono da queste parti, attratti dal carisma di Mamma Natuzza, rimangono allibiti quanto si accorgono che l’Ufficio postale di una meta di pellegrinaggio così frequentata apre solo a giorni alterni». In conclusione il comitato civico – che ad oggi vede tra i promotori Antonio Furci, Anna Maria Varone, Domenico Colloca e Francesco Nesci – si dice in attesa di risposte e preannuncia che a questa prima presa di posizione «seguiranno una raccolta di firme e, se non ci saranno risultati veri e soddisfacenti, altre energiche forme di pacifica e civile protesta, in quanto i diritti dei cittadini non possono essere disattesi».
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