Lavori alla Don Bosco di Vibo, il Comitato genitori chiede sicurezza e scrive al sindaco
Lunga e articolata missiva per chiedere, tra l’altro, l’accesso agli atti e di conoscere il cronoprogramma degli interventi
«I sottoscritti, in qualità di amministratori del gruppo Cgr “Comitato Genitori Responsabili”, avendo appreso dai media locali della ripresa dell’attività didattica presso la sede storica dell’istituto comprensivo Don Bosco, attendono spiegazioni alla luce di quanto emerso più volte nelle riunioni svoltesi alla presenza del sindaco del Comune di Vibo Valentia, in cui è stata data agli scriventi sommaria informazione circa i programmati lavori strutturali di messa in sicurezza degli edifici scolastici Murmura, Garibaldi e Don Bosco di proprietà comunale». Questo l’inizio di una lunga nota a firma congiunta di Antonino Pagano, Adele De Angelis e Gianluca Rubino e indirizzata, tra gli altri, al sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, alla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Ambito territoriale di Vibo, Concetta Gullì, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e al comando provinciale dei Vigili del Fuoco. [Continua in basso]
«Per la precisione – prosegue la nota – in una prima riunione tenutasi in data 11 giugno 2021, cui erano presenti anche alcuni rappresentanti del Cib (comitato “Chiedo per i Bambini”), Lorena Callisti, tecnico incaricato dal Comune di Vibo Valentia, ha categoricamente escluso la possibilità di procedere per step, con lavori su porzioni di fabbricato per gli istituti Garibaldi e Don Bosco. Per la verità, la relativa domanda, formulata da tutti i presenti alla riunione, nel tentativo di ricercare una soluzione all’assenza di aule sufficienti per 1.500 alunni – onde evitare di creare inutili disagi nello spostare contemporaneamente intere scolaresche e vista l’impellenza dei lavori di messa in sicurezza – ha fatto letteralmente sobbalzare il nominato tecnico che ha chiosato “non manderei i miei figli in un istituto dove sono state intaccate le fondamenta”, soprattutto perché gli istituti Garibaldi e Don Bosco costituiscono un unico corpo di fabbrica a pianta unitaria. Ha proseguito la sindaca, informando i presenti, che i lavori strutturali sugli istituti scolastici Don Bosco, Murmura e Garibaldi sono urgenti ed indifferibili, vista la pericolosità riscontrata sui fabbricati, che non consente la prosecuzione ulteriore dell’attività didattica all’interno dei medesimi edifici».
È seguito poi ulteriore incontro, nello scorso mese di agosto (giorno 5), in cui – è scritto nel comunicato -, «trovate finalmente le soluzioni adeguate per sistemare gli alunni dei tre plessi scolastici, dopo lunghe e tortuose vicissitudini (che è inutile dirlo, hanno generato notevole ansie e preoccupazioni nei genitori, nonché negli insegnanti e nel personale Ata), date ampie rassicurazioni sul rispetto della tempistica in funzione dell’inizio dell’anno scolastico, sono state ribadite tutte le argomentazioni già affrontate nel corso del primo incontro e l’impellenza di procedere con i programmati lavori. In tutto il mese di agosto, inoltre, – prosegue la nota stampa di Pagano, De Angelis e Rubino – la cittadinanza ha notato ditte di trasporti svuotare i plessi scolastici ubicati nella centrale piazza Martiri d’Ungheria a fronte del persistente silenzio sulla regolare ripresa delle attività didattiche, protrattosi sino al 12 settembre, data in cui si è appreso, dalla stampa locale, l’inizio dell’attività della sola scuola Don Bosco presso la sede storica anziché nella ex caserma Garibaldi, per come era stato annunciato». [Continua in basso]
Ebbene – si legge sempre nel comunicato – «la lunga premessa è d’obbligo, perché motiva le nostre domande: cosa è cambiato rispetto alla impellente necessità per motivi di sicurezza di spostare gli alunni della scuola Don Bosco presso la nuova sede individuata temporaneamente per l’esecuzione dei programmati lavori? Ed ancora: avendo appreso che i lavori sono già parzialmente iniziati nei seminterrati (e presumibilmente sulle fondamenta) della scuola Garibaldi che forma un unico corpo di fabbrica con la scuola Don Bosco, in che modo è garantita la sicurezza di alunni, docenti e personale Ata? Ovvero: in base a quali nuove valutazioni tecniche (carotaggi, collaudi statici post lavori alla Garibaldi) la situazione sarebbe cambiata rispetto alle informazioni fornite nei summenzionati incontri di giugno e luglio?
Gli interrogativi che attanagliano legittimamente i genitori ed i lavoratori interessati alla vicenda – viene rimarcato nella nota – nonché l’intera comunità vibonese per i risvolti in termini di sicurezza dei propri concittadini, portano a formulare alcune richieste, sorrette dall’appena nominato legittimo interesse: in primo luogo, chiediamo di conoscere il cronoprogramma dei lavori di adeguamento sismico ed energetico e quindi se i termini previsti sono stati sinora rispettati, nonché gli elaborati planimetrici di progetto (strutturale o architettonico); formuliamo, pertanto apposita istanza di accesso agli atti. In secondo luogo, chiediamo l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco, per controllare la sicurezza del fabbricato in cui sono sistemate le aule della Scuola Don Bosco».
Detto questo, Pagano De Angelis e Rubino fanno presente che dette richieste rivestono il carattere «dell’estrema urgenza visto l’approssimarsi dell’inizio delle attività scolastiche previsto al 20 settembre, onde scongiurare pericolo che riveste il carattere dell’attualità, considerato quanto a più riprese affermato (anche pubblicamente in vari articoli pubblicati dalle testate giornalistiche locali) dalle istituzioni competenti».