Beatificazione di don Mottola, la gioia degli Oblati del Sacro Cuore di Gesù
Don Sicari, fratello maggiore dei sacerdoti dell’Istituto secolare fondato dal futuro beato di Tropea: «Raggio di luce e di speranza in tempo di pandemia»
All’indomani dell’annuncio che don Francesco Mottola il prossimo 10 ottobre sarà elevato ufficialmente all’onore degli altari, arrivano i sentimenti di gioia e di soddisfazione della famiglia degli Oblati del Sacro Cuore da lui fondata. «In questa lieta circostanza – afferma il fratello maggiore dei sacerdoti dell’Istituto secolare, don Francesco Sicari – sentiamo forte il bisogno di ringraziare il vescovo emerito della nostra diocesi, monsignor Luigi Renzo, che tanto si è speso negli anni del suo episcopato perché il nostro padre don Mottola fosse elevato agli onori degli altari; esprimiamo anche la nostra filiale gratitudine a monsignor Francesco Oliva, amministratore apostolico che si è adoperato in poco tempo affinché il rito della Beatificazione trovasse conferma nella suddetta data e infine un benvenuto al vescovo eletto monsignor Attilio Nostro, che avrà la grazia di iniziare il suo ministero episcopale nella nostra chiesa diocesana di Mileto-Nicotera-Tropea, sotto lo sguardo benedicente del nuovo Beato. Questa notizia – aggiunge – è altresì come un raggio di luce e di speranza in questo periodo in cui nel nostro Paese stiamo faticosamente uscendo da una pesante situazione sanitaria, sociale e lavorativa, causata dalla pandemia che da più di un anno ha colpito il mondo intero e che ha ritardato di un anno la stessa beatificazione». [Continua in basso]
A seguire don Sicari spiega come, con il riconoscimento pubblico della santità del sacerdote di Tropea, la Chiesa renda grazie a Dio «e onora questo suo Figlio che ha risposto generosamente alla grazia divina e ce lo propone come intercessore e come esempio di quella santità alla quale ogni uomo è chiamato, qualunque siano le circostante concrete della sua vita su questa terra». E, ancora, che la Beatificazione è un evento raro, «che in passato si faceva a Roma e che più recentemente si è voluto promuovere nelle Chiese locali, riservando al Papa solo le canonizzazioni. Così – sottolinea – proprio nella nostra città di Tropea, laddove la vicenda umana, cristiana, sacerdotale di don Mottola si è incarnata fino a raggiungere le vette della santità, laddove tutto profuma della sua carità testimoniale, avremo il dono di poterlo pubblicamente riconoscere icona del vangelo, partecipe della santità di Dio, beato. Oggi è il momento della gioia traboccante per tutti noi, oblati e oblate del Sacro Cuore. Ci aspettano giornate cariche di grazia infinita e cercheremo in tutti i modi di preparare spiritualmente e materialmente il grande evento del rito di Beatificazione, perché sia un momento ecclesiale ricco e fecondo per tutti. L’esempio di vita del nuovo Beato e il suo messaggio di carità – conclude – diventino per noi tutti oblati, ma anche per tutti i cristiani che si affideranno alla Sua intercessione, seme di una nuova primavera nella forza dello Spirito che rinnova ogni cosa».