Pizzo, al piccolo Lorenzo Bretti sarà intitolata la palestra di una scuola
Il bimbo morì a soli 10 anni a causa degli effetti devastanti di un micidiale cancro al cervelletto che ha avuto la meglio al termine di una lotta estenuante durata tre anni
Lorenzo Bretti, strappato, assurdamente e anzitempo alla vita, a soli 10 anni, sconfitto dagli effetti devastanti di un micidiale cancro al cervelletto che ha avuto la meglio al termine di una lotta estenuante durata tre anni e combattuta tra casa, a Pizzo e il Bambin Gesù di Roma, continua ad essere più che mai nel cuore della città di Pizzo. Mercoledì sera, alle ore 19, la scuola di Pizzo, in via San Sebastiano, che ha frequentato Lorenzo, guidata dalla responsabile del Plesso, Lidia Cannizzaro, su proposta dei genitori dei bambini della scuola, gli intitolerà la palestra annessa.
L’evento, presentato dalla giornalista Erika Tuselli, vedrà presenti, tra gli altri, il prefetto in quiescenza e commissario straordinario al Comune di Pizzo, Antonio Reppucci, rappresentanti delle massime istituzioni e delle forze sociali e del volontariato.
Pizzo vive nel suo bel ricordo e lo addita, quotidianamente, a inimitabile, tenero e coraggioso esempio di chi non si è mai arreso di fronte alle più avvilenti avversità della vita, alla violenta aggressione di un male incurabile che non gli ha dato respiro ma che lo ha reso forte e nel contempo sereno oltre che sempre pronto a mantenere alta la sfida ingaggiata con chi, alla fine, vincendo, lo ha terribilmente spento nell’essenza umana ma non è riuscito a staccarlo dagli affetti non solo di mamma Valentina Sarlo e papà Lanfranco Bretti ma anche di quanti gli hanno conservato un posto eterno nel proprio cuore.
Il “campione guerriero”, così è stato, tra l’altro, definito da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarne amore, coraggio e tenacia, da sei mesi ha scelto una dimora tranquilla e serena: la vita eterna. Pur nella sua assenza di fatto Lorenzo è sempre presente nella vita di tutti i giorni. Anzi i suoi più dolci e significativi ricordi registrati nella breve ma intensa e speciale carriera scolastica confermano che Lorenzo era uno splendido dono di Dio che come ogni bambino, e sofferente come lui, aveva il diritto di amare la vita perché l’aveva abbracciata con straordinario amore e passione.
Un esempio per tutti: l’acquisizione di un titolo di “campione della scuola, oltre che di vita” ed una “menzione speciale” assegnatagli dall’Università degli Studi di Palermo, per i risultati speciali riportati partecipando ai Giochi Matematici del Mediterraneo, che si sono svolti anche nella scuola di Pizzo su un progetto voluto e coordinato dalla dirigente scolastica della scuola statale “P.E. Murmura”, diretta dalla dott.ssa Tiziana Furlano.
C’è una profonda motivazione che lo rende meritevole del premio: alla vita e alla matematica Lorenzo non ha mai rinunciato. Le sofferenti terapie e cure a Roma non gli hanno, infatti, impedito di studiare anche a distanza, per non rimanere indietro. Ecco perché è stato un campione che ha consegnato alla società una forte lezione di vita.
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