Santa Domenica di Ricadi, fra voragini e sterpaglie lungo la strada del mare -Foto
Protestano i residenti, stanchi delle promesse da parte della Provincia di Vibo. L'arteria si presenta in condizioni fatiscenti e richiede interventi mirati ed urgenti
Sterpaglie così alte da invadere la cartellonistica stradale. E poi un corredo di buche, avvallamenti e dislivelli che l’accomunano a decine di strade locali. Così si presenta la strada del mare, nel tratto rientrante nel territorio comunale di Ricadi, contrada Fonte di Bagnaria a Santa Domenica. [Continua in basso]
Una strada pericolosa
Una situazione allarmante denunciata dai residenti che chiedono, con la stagione turistica alle porte, l’intervento della Provincia di Vibo Valentia per ridare dignità e decoro alle arterie di competenza: «Questa strada che conduce anche al cimitero di Santa Domenica di Ricadi – spiegano i cittadini – viene dichiarata “pericolosa” con tanto di cartello della Provincia di Vibo». Si tratta di una via di collegamento importantissima perché «vi transitano giornalmente decine e decine di autobus con turisti a bordo». E non solo. La zona è costellata da diverse strutture ricettive, pertanto viene attraversata anche da camion e furgoni che «riforniscono tutta la zona di Capo Vaticano».
Buche e sterpaglie
Con l’estate, la strada viene battuta con maggiore frequenza e il rischio di incidenti si moltiplica. Tutto questo per i residenti è inaccettabile: «Ormai è diventata un campo minato pieno di buche mentre le sterpaglie –aggiungono – la stanno facendo diventare a una corsia». Da qui l’urgenza di intervenire, per ragioni di sicurezza e decoro, ed anche al fine di evitare disagi ai residenti e ai villeggianti nonché per riabilitare l’immagine di un territorio dalle grandi potenzialità turistiche troppo spesso abbandonato a sé stesso. La Provincia di Vibo Valentia è invitata, per l’ennesima volta, a fare la propria parte e quanto gli compete per legge. Dei proclami degli amministratori provinciali e locali alla ricerca del facile consenso, delle rassicurazioni e delle parole al vento – arrivati ormai a metà giugno e con la stagione turistica alle porte – i residenti (e non solo) non sanno più cosa farsene.