venerdì,Settembre 20 2024

Nicola Gratteri a Vibo: «Siate feroci con i politici double face che fanno vincere l’ipocrisia»

Il procuratore di Catanzaro in città per presentare il suo ultimo libro scritto con Antonio Nicaso spazia a tutto campo e non mancano le “frecciate” verso quei settori della politica che dopo averlo ascoltato prendono parte a pranzi e cene con mafiosi

Nicola Gratteri a Vibo: «Siate feroci con i politici double face che fanno vincere l’ipocrisia»

«Qualcuno tenta di smontare le riforme volute da Giovanni Falcone. Certamente se parlassi di meno magari farei più carriera. Paolo Borsellino, pur avvertendo avvicinarsi la morte, ha lavorato fino alla fine. Si poteva evitare quella morte e non abbiamo fatto ciò che era possibile, contrariamente forse a quella di Giovanni Falcone che ormai lo si pensava quasi in pensione rispetto alla prima linea quando in realtà, nel momento in cui non ha fatto più il giudice, stava attuando un pezzo di riforme che ci sono servite, che ci servono ancora, che stiamo utilizzando e che qualcuno sta cercando di smontare».
E’ un Nicola Gratteri a tutto “campo” quello che ha intrattenuto per oltre un’ora e mezza il pubblico di Largo Antico Collegio, nel cuore di Vibo Valentia, a pochi passi dalla chiesa di San Giuseppe, in occasione della presentazione del libro “Non chiamateli eroi”, scritto con Antonio Nicaso. «In questo periodo sto pensando un pò a male, sono arrabbiato – ha aggiunto Gratteri – perché si stanno facendo ragionamenti un pò strani su cose per le quali Riina, con le sue bombe, non è riuscito a creare discussioni per certe riforme. Oggi vedo che quasi con distacco se ne sta parlando, come l’ergastolo e questo mi preoccupa un pò. Ho visto molti benpensanti parlare di Brusca che dopo 25 anni di carcere torna libero. Ma non ho notato alcun appunto sul fatto che se dovessero passare certe riforme, alcune persone che non hanno detto neanche “un quarto della messa” potrebbero uscire dal carcere, pur avendo commesso una marea di omicidi. Da questo punto di vista stiamo un pò galleggiando nell’ipocrisia». [Continua in basso]

«Siamo il distretto giudiziario che ha prodotto più risultati – ha aggiunto Gratteri – e sono stato feroce quando si sono permessi di dirci che hanno formato una Commissione giustizia per il Sud per spiegarci le buone prassi. Non si devono permettere nemmeno nel loro subconscio di spiegarci come organizzare un ufficio o fare le indagini. Noi lo dimostriamo con i fatti di essere efficienti – ha aggiunto Gratteri – tanto da essere stati l’unico distretto giudiziario con il segno positivo, producendo più di tutti, nonostante l’emergenza Covid. Se altri hanno avuto un bilancio negativo in base a quale ragione, allora, dovrebbero spiegarci le buone prassi? Chi l’ha deciso questo? Magari se parlassi di meno farei più carriera – ha aggiunto Gratteri – ma di questo mi interessa poco perché sono abituato a dire in faccia le cose che ritengo vere».

L’agenzia per i beni confiscati «così com’è strutturata funziona poco e male, ci sono tanti beni che non riesce a gestire, altri cadono a pezzi. Allora andrebbe potenziata – ha aggiunto Gratteri – e serve un’entità con maggiori unità, con più aiuti, ma anche una normativa per lo scioglimento dei Comuni più adeguata alla realtà, perché non è possibile che in un ente si metta un commissario prefettizio che va una, due volte a settimana perché poi si arriva ad avere nostalgia del vecchio sindaco in odor di mafia». Per il procuratore di Catanzaro so tratta di norme importanti ma senza un cambio non si arriva a nulla ed occorre puntare su istruzione e cultura. «È un processo lento, che richiede sacrifici e che fa spesso restare sotto le quinte, ma deve essere necessariamente fatto. Negli ultimi 40 anni, invece, i Governi non hanno voluto investire nel campo dell’istruzione perché un popolo ignorante, che ride di fronte alle barzellette, è più malleabile rispetto ad uno istruito. Gli insegnanti sono divenuti sempre più poveri e il fattore economico è importante in una società consumistica e a volte un ragazzo è portato a guardare più al cafone con i soldi che all’insegnante sfigato. Questo è il risultato dello Stato che non investe. Anziché spendere soldi per le sagre delle melanzane – ha aggiunto Gratteri facendo riferimento alle scelte fatte dai Comuni – si potrebbero investirli in corsi ed incontri destinati ai ragazzi e ai docenti». [Continua in basso]

I politici e l’ipocrisia

I passaggi più importanti dell’intervento di Gratteri sono stati dedicati tuttavia ai politici e ad un modus operandi grondante di ipocrisia. Il procuratore di Catanzaro ha messo in guardia dai politici che sotto elezioni promettono il voto in cambio del posto di lavoro per il figlio, così come ha invitato a stare bene attenti dai politici «double face, quelli che vengono anche ai miei incontri, fanno discorsi sulla legalità apparentemente ineccepibili ma poi la sera stessa li ritrovo seduti in tavolate con capimafia o con gente che è libera solo per sbaglio. Siate feroci con tali personaggi, siate feroci contro tali politici che vanno smascherati – ha aggiunto Gratteri – perché sono pericolosi come i gattopardi. La mafia è in mezzo a noi, a volte anche in prima fila ad ascoltarmi, vive di consenso sociale ed è mafia, e non invece semplice criminalità organizzata o delinquenza, proprio perché riesce a dialogare con la società civile e la politica. Nel Vibonese il campo è arato dopo le ultime inchieste e spetta alla società civile occupare gli spazi lasciati vuoti». Ad ascoltarlo sul palchetto insieme a lui ci sono  il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, e il direttore del Sistema Bibliotecario vibonese Gilberto Floriani. Per i primi venti minuti presente anche il senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, poi andato via. Accanto ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, il sottosegretario Dalila Nesci, il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, che ha invitato ad «ascoltare Gratteri perché c’è sempre da imparare» e il prefetto Roberta Lulli che ha ribadito come «la legalità non è altro che un insieme di comportamenti onesti, non un qualcosa di astratto o retorico, ma semplicemente una buona condotta». Il finale, tuttavia, è stato tutto per Gratteri che non si è lasciato pregare sottolineando chiaramente che dopo Rinascita Scott si aspettava molto di più da alcuni sindaci del Vibonese.

E così, se il sindaco Maria Limardo ha invitato anche per un prossimo appuntamento sulla Legalità il procuratore Gratteri sottolineando che l’inchiesta «Rinascita Scott ha lasciato un segno su tutti noi, sulla città, nell’amministrazione comunale», a molti sono riecheggiate ancora le parole del procuratore di Catanzaro: «Siate feroci con i politici double face, con chi permette che l’ipocrisia galleggi, con chi mi viene ad ascoltare e poi si siede in tavolate con mafiosi. Vibo è la provincia a più alta densità mafiosa ma è anche quella nella quale ci sono state più indagini contro la criminalità organizzata. Si sta lavorando in grande sinergia anche con il procuratore Camillo Falvo. Il territorio è stato lavorato, arato, non lasciate vuoti gli spazi non solo per la ‘ndrangheta ma anche per i faccendieri e per tutti coloro che ogni volta vengono a chiedervi voti in cambio di favori. Non li votate». Ed a più di qualcuno fra i presenti, probabilmente, stanno ancora fischiando le orecchie.

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