Istituto industriale di Vibo, un nuovo alberello al “Parco della memoria”
Con la partecipazione del Kiwanis Club del capoluogo si è svolta, all’interno dell’area intitolata al compianto Antonio Silipo, la cerimonia “Alberi della memoria”
L’idea di realizzare un Parco di alberelli in memoria delle vittime del Covid è stata dell’Associazione “Valentia”, della dirigente scolastica Maria Gramendola e di Basilio Valente, socio e luogotenente della divisione kiwaniana “Calabria 12 Magna Grecia”. Sono stati piantati 200 alberelli di varie essenze in una zona adiacente all’Istituto tecnico industriale statale di Vibo Valentia formando, così, il “Parco della memoria” che è stato intitolato all’architetto Antonio Silipo, prima vittima del virus nel Vibonese. [Continua in basso]
Con la partecipazione del Kiwanis Club di Vibo Valentia, giovedì 27 maggio 2021, si è svolta nel parco la cerimonia “Alberi della memoria” ed è stato piantato un nuovo alberello. Erano presenti: Maria Gramendola, dirigente degli Istituti Tecnici Industriali di Vibo; Salvatore Solano, presidente dell’amministrazione provinciale; Mario Martina, presidente del Kiwanis; Antony Lo Bianco, presidente associazione Valentia; don Giancarlo Lo Riggio della diocesi di Mileto; Franca Falduto, rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale; Paola Silipo, figlia di Antonio a cui è stato intitolato il parco. Le suddette personalità hanno espresso, nei loro brevi interventi, il significato profondo della manifestazione e il presidente Martina ha ricordato una famosa frase di Madre Teresa di Calcutta: “Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell’oceano, ma se non la facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
«Nell’attuale clima – ha sottolineato Martina -di solidarietà ritengo doveroso mettere in evidenza che l’associazione Valentia Edizioni abbia recentemente pubblicato il libro “Storie da ricordare” nel quale ha dato notizie sulla nascita dei “Parchi della Memoria”, in varie zone verdi italiane, ed ha consentito ad associazioni, istituzioni e imprese varie e a semplici cittadini di testimoniare sui numerosi gesti di aiuto e di assistenza a tanta gente che in questo nero periodo di coronavirus si è trovata in condizione di estremo disagio».
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