Genitori in crisi, la pedagogista: «Imporre limiti ai figli per aiutarli davvero»
Francesca Sisinni risponde ai dubbi di tante madri e padri e chiarisce: «Il genitore perfetto non esiste, ma esiste la possibilità di sbagliare meno possibile»
«Il genitore perfetto non esiste, ma esiste la possibilità di sbagliare meno possibile» parola di Francesca Sisinni, pedagogista di Vibo Valentia. A lei si rivolgono molti padri e madri che ogni giorno si mettono in discussione nel complesso rapporto genitori figli. «L’essere umano – spiega l’esperta – ha bisogno di limiti imposti dall’adulto di riferimento e dalla società in cui vive. Da un punto di vista educativo – dice la pedagogista – questo è un principio indiscutibile, eppure spesso constato le difficoltà che i genitori incontrano nell’imporsi ai propri figli. In realtà – prosegue – i bambini non vorrebbero avere delle punizioni o dei freni ai loro desideri, ciononostante esprimono tale carenza educativa con ogni genere di manifestazione. Spesso i genitori si trovano a dover lottare contro delle sfide di difficile gestione ed è proprio lì che, i figli mettono alla prova l’autorità genitoriale , con la speranza inconscia di ricevere dei limiti che li aiuti a gestire la propria vita e le proprie emozioni. Ovviamente il divieto non è gradito, ma è necessario , non appena si affievolisce ci manca, pur non comprendendone il significato».
Per la dottoressa Sisinni l’assenza di divieti si manifesta attraverso una serie di disagi spesso di lieve entità ma che in alcuni casi sfociano in vere e proprie patologie: «Mi riferisco a tutti i bambini con una certificazione di ADHD, (disordine di attenzione e iperattività) che considero un disagio educativo che riguarda tutta la sfera familiare. Ciò che oggi manca al genitore è la capacità di essere autorevole senza essere aggressivo – continua l’educatrice – l’autorità del genitore è necessaria ed il fatto di doverlo ricordare, non è buon segno per la nostra società: essa diventa sempre meno “naturale”. Pur modificandosi nel tempo la figura genitoriale autoritaria, i bambini restano sempre bambini, con il loro continuo bisogno di essere educati.
Il bisogno di autorità, non è il bisogno di punizioni: è la necessità di limiti, di divieti. Il divieto, è un atto autentico che comincia ad avere senso fin da quando il bambino inizia a camminare ed esplorare il mondo esterno, proteggendolo dai pericoli che ancora non conosce. Parole ed azioni devono instancabilmente completarsi nell’educazione. I genitori devono saper dire di no. Perché dire di no significa semplicemente dire. Dire di no significa provare al proprio figlio che quando i genitori dicono di si, è esattamente ciò che vogliono dire. Essere genitori oggi, è una grande sfida che non bisogna avere paura di accettare. Occorre far pace, il più delle volte, col nostro passato di figli e ammettere che forse i nostri genitori tanti errori non li hanno commessi, senza voler ad ogni costo prendere le distanze dalle nostre radici che invece sono e saranno il nostro albero durante le tempeste».
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