Dispersione scolastica nel Vibonese, Papillo (Cisal): «Territori svuotati»
Il segretario provinciale del sindacato commenta l’ultimo rapporto Eurispes: «La pandemia e la didattica a distanza, alle nostre latitudini, hanno complicato le cose»
«I dati legati alla dispersione scolastica in Calabria, e più in particolare nella provincia di Vibo Valentia, confermano un fenomeno allarmante che purtroppo nessuno degli interventi adottati fino ad ora ha in alcun modo scalfito». Così il segretario provinciale della Cisal di Vibo Valentia, Vitaliano Papillo, commenta l’ultimo rapporto Eurispes Calabria.
«Se negli ultimi dieci anni – ha spiegato Papillo – la situazione è migliorata in tutta Italia, mentre in Calabria è peggiorata, dobbiamo tutti interrogarci, facendo autocritica, su quali siano le azioni, mirate condivise e partecipate, da mettere in atto per invertire la tendenza. E dobbiamo farlo in fretta o ci ritroveremo con territori completamente svuotati dei nostri giovani che, abbandonata la scuola, abbandoneranno anche i nostri comuni, le nostre province, la nostra regione. E se le migrazioni crescono, le scuole, di conseguenza, chiudono per mancanza di bambini, gli uffici pubblici si trasferiscono, e i paesi rimangono un contenitore vuoto. E allora più strumenti, più personale, più tempo scuola-lavoro. Mai come adesso. Con una pandemia che ha scardinato i codici classici dell’istruzione iniettando nel sistema metodi alternativi, vedi la didattica digitale a distanza, che alle nostre latitudini, non solo non ha portato benefici, ma ha, altresì, complicato le cose».