Covid, l’Ordine dei veterinari di Vibo denuncia disuguaglianze nel Piano vaccinale
L'organizzazione di categoria guidata da Francesco Massara lamenta la mancata vaccinazione di medici liberi professionisti e informatori scientifici che operano in provincia
Denuncia del fatto che ad oggi nessun Piano vaccinale è stato predisposto nei riguardi di questi liberi professionisti che operano in prima linea sul territorio, con tanto di richiesta alle autorità preposte ad essere ascoltati, ad approfondire la questione e a prendere gli eventuali provvedimenti del caso. Questi, in breve, i contenuti della nota con cui l’Ordine dei medici veterinari della Provincia di Vibo Valentia segnala «il perdurare di un approccio fortemente disomogeneo nelle somministrazioni dei vaccini anti Covid-19» a sanitari liberi professionisti e pensionati e agli informatori scientifici.
«Si stanno verificando programmazioni difformi e incomprensibili, con il conseguente alto grado di esposizione professionale al contagio di queste categorie. Ad esempio – spiega l’ordine guidato da Francesco Massara – a Reggio Calabria i medici veterinari liberi professionisti si sono vaccinati alla fine di gennaio, a Catanzaro nel mese di febbraio. A Vibo, invece, ancora nulla. Abbiamo inviato una lettera Pec al commissario ad acta Guido Longo, invitandolo a diramare una circolare affinché ci fosse una omogeneità nella vaccinazione, ma purtroppo come al solito non è pervenuta nessuna risposta. Abbiamo inviato al Cup dell’Asp di Vibo per ben tre volte l’Albo dei medici veterinari, dal quale potevano essere estrapolati i nomi delle persone che dovevano essere vaccinate. Per non parlare delle tante telefonate e dei tre incontri diretti avuti con lo stesso Centro dal presidente Massara, al quale, in ultimo, gli è stato riferito che l’Albo era stato inviato all’ospedale Mater Domini di Catanzaro, affinché la vaccinazione avvenisse in tale luogo».
Ripercorsa la “via crucis” intrapresa per l’ottenimento delle vaccinazioni a queste categorie, l’Ordine provinciale sottolinea poi che, speranzosi, a questo punto diversi di questi veterinari si sono prodigati a telefonare al nosocomio catanzarese. Qui, però, hanno appreso dagli operatori «che loro non avevano ricevuto alcun Albo» che, comunque, «non avevano dosi di vaccino a sufficienza se non per i loro pazienti», e che, ancora, «non si spiegavano il motivo per il quale gli iscritti all’Ordine di Vibo dovessero vaccinarsi a Catanzaro, considerato che i vaccini all’Asp di competenza c’erano e ci sono. In effetti – afferma in conclusione la realtà di categoria – abbiamo avuto certezza che i vaccini in questa Azienda provinciale ci sono, addirittura sembra che ci siano anche per le persone che non ne hanno diritto, perché privi dei requisiti previsti dal Piano vaccinale nazionale. Tutto ciò è mortificante, tanto da farci pensare che mai come oggi sia vero il detto che «in Calabria non c’è solo un passante ma tanti passanti e tanta gente incompetente».