Covid e vaccinazioni, caos e tensioni all’ospedale di Vibo
Nel Reparto di malattie infettive, molti anziani costretti ad attendere per ore prima di ricevere il vaccino, assembrati in locali angusti e con la fila proseguita anche all’esterno
Momenti di forte tensione oggi all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, con tanto di grida, schiamazzi e richieste d’intervento da parte delle forze dell’ordine alla fine tuttavia fatte cadere nel vuoto. Oggetto del contendere e delle diatribe tra utenti e personale sanitario in prima linea in epoca di pandemia, la palese disorganizzazione nel modo di gestire il processo di vaccinazione anti Covid. Stamane all’interno del Reparto di malattie infettive sono stati infatti convocati numerosi ultraottantenni regolarmente prenotati per ricevere la prima dose, persone afflitte da problematiche allergiche e coloro che dovevano ricevere la seconda razione del vaccino. Tutti insieme, in molti casi allo stesso orario. Risultato: file interminabili e un gran numero di anziani e di soggetti fragili – con i relativi accompagnatori – assembrati per ore e senza nessuna garanzia di distanziamento in locali angusti, nella sala d’attesa, negli ambienti circostanti e, addirittura, all’esterno del nosocomio vibonese. Il tutto, con tanto di pedane “trappola” e in barba alle temperature rigide della giornata e in spregio alla salvaguardia della salute pubblica.
Persone giunte da tutto il territorio provinciale e prenotate per le ore 9 di mattina, alla fine sono riuscite ad effettuare la vaccinazione prevista solo poco prima delle ore 13. Costrette, quindi, ad un vero e proprio tour de force. La tensione, già alta a causa dei disagi e delle criticità elencati, è salita alle stelle quando, al momento dell’affissione della lista d’attesa, qualcuno si è sentito scavalcato e preso in giro, «trattato come carne da macello e in modo non degno di un paese civile». Da qui l’inizio di una sorta di “lotta tra poveri” tra pazienti e personale sanitario, che alla fine non giova a nessuno e che, tuttavia, fa capire le incongruenze e le criticità nell’organizzazione del programma di vaccinazioni predisposto dalle autorità competenti.
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