mercoledì,Novembre 27 2024

Covid, gli infermieri in prima linea all’Asp: «Serve più coinvolgimento»

Incontro tra il commissario Maria Bernardi e una rappresentanza del sindacato Nursing Up: «È il momento di lavorare tutti insieme ma gli operatori sanitari meritano di essere premiati per l'eccellente lavoro che stanno svolgendo»

Covid, gli infermieri in prima linea all’Asp: «Serve più coinvolgimento»

L’incontro che c’è stato nei giorni scorsi tra i rappresentanti del sindacato degli infermieri “Nursing Up” e Maria Pompea Bernardi, da qualche settimana alla guida dell’Asp di Vibo, è stato «molto positivo». Lo riferisce lo stesso organismo di rappresentanza presente all’incontro con una delegazione guidata dal responsabile regionale Stefano Sisinni con al fianco il coordinatore provinciale Giuseppe Gliozzi e la Rsu Federico Nivia.

Nursing Up esprime così «piena soddisfazione per la disponibilità dimostrata dal massimo rappresentante della sanità vibonese nel trattare le diverse tematiche poste dal sindacato, a partire dalla carenza di personale infermieristico, tecnico, della riabilitazione e di operatori socio sanitari». Per il Nursing Up «il momento è molto delicato, siamo nel pieno di una pandemia che ha determinato fino ad oggi la morte di oltre 100mila persone, per cui anche le forze sociali devono fare la propria parte per creare sinergie con l’Azienda e mettere in atto ogni azione possibile per aiutare la popolazione in difficoltà. Negli ospedali ci sono ancora molte persone che soffrono e che spesso muoiono da sole, lontane dai propri cari. Al loro fianco – si aggiunge – si trovano i medici, gli infermieri e gli altri operatori che li accompagnano con l’affetto che possono dimostrare dietro una mascherina, a volte con gli occhi che parlano. Gli stessi operatori sanitari che spesso si trovano a fare turni massacranti, che mettono a rischio la loro vita e quelle dei propri familiari. Quelli che vengono chiamati “eroi” ma che per il Nursing Up sono semplicemente dei professionisti che amano il loro lavoro e per questo meritano una giusta retribuzione e delle condizioni di lavoro accettabili, soprattutto riguardo le dotazioni organiche e la sicurezza (presenza di Dispositivi di protezione individuale). D’altro canto vi è una campagna vaccinale che lascia ben sperare e che, se attuata in modo efficace, contribuirà a salvare molte vite e sarà determinante per sconfiggere la pandemia».

Queste sono state, in sostanza, le premesse alla discussione. I rappresentanti sindacali hanno «fin da subito offerto piena collaborazione al commissario Bernardi, ma si aspettano un maggiore coinvolgimento nella fase di programmazione aziendale (elaborazione nuovo Atto aziendale), nelle politiche sanitarie riguardanti la definizione delle dotazioni organiche (piano triennale del fabbisogno), ma anche l’allocazione delle risorse umane, i sistemi premianti, ed i percorsi di carriera che devono garantire, ovviamente, la meritocrazia. Quest’ultimo concetto per il Nursing Up rappresenta un aspetto molto rilevante, anzi di fondamentale importanza per il buon andamento di un’azienda sanitaria. Infatti senza la persona giusta al posto giusto le cose non possono funzionare. Motivo per cui ai livelli direzionali, di coordinamento, o comunque dove ci siano responsabilità manageriali ci dovranno essere persone titolate, capaci ed all’altezza dei compiti attribuiti» affermano i responsabili sindacali.      

Tra gli altri temi affrontati l’attribuzione delle Progressioni economiche orizzontali (Peo) 2020; la liquidazione della produttività 2019; il lavoro straordinario, il regolamento mensa, la liquidazione delle competenze per l’effettuazione di prelievi/tamponi. Al riguardo la Bernardi «ha garantito sul fatto che ci saranno relazioni sindacali costanti finalizzate a dare risposte concrete e tempestive ai lavoratori».

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