Vibo Valentia: la chiusura della Ss18 e l’isolamento (anche) sanitario delle frazioni costiere
Il Forum delle associazioni di Vibo Marina chiede un ospedale da campo di Emergency. Il consigliere comunale Pisani (M5S): «Serve una decisione urgente»
Le previsioni per una riapertura entro tempi brevi della strada che collega il capoluogo alla Marina non sono delle più rosee. Dopo la riunione svoltasi in Prefettura si allontana ancora di più l’ipotesi di un ripristino della normale viabilità mentre si avvicina ed è sempre più palpabile la preoccupazione dei residenti nelle frazioni costiere in merito ai tempi d’intervento dei soccorsi nell’eventualità di una situazione di emergenza sanitaria. Dal mondo dell’associazionismo (Forum delle associazioni di Vibo Marina) parte quindi la proposta: destinare alla cittadina portuale un ospedale da campo gestito da Energency fino a che la situazione dei collegamenti non sarà tornata alla normalità. In alternativa, viene chiesto il coinvolgimento della Protezione civile o l’impiego di strutture militari. Un ospedale da campo Emergency, tensostruttura da 200 metri quadrati e 20 posti-letto, era stato, mesi addietro, destinato dalla Regione al territorio di Vibo Valentia al fine di far fronte all’emergenza Covid, ma l’ipotesi venne scartata in quanto si optò per l’utilizzo di strutture ospedaliere già esistenti.
Il possibile coinvolgimento dell’associazione umanitaria viene anche condiviso dal consigliere comunale Silvio Pisani (M5S), che in una nota sottolinea come l’allungamento dei tempi di percorrenza dovuti all’interruzione della Statale 18 potrebbe essere causa di seri problemi in caso di richiesta d’intervento di emergenza-urgenza, in quanto la distanza da coprire per raggiungere la frazione partendo da Vibo potrebbe non garantire la tempestività richiesta in questi casi. Vi è quindi bisogno, secondo il consigliere pentastellato, di un’urgente decisione che possa contribuire a rispondere alle esigenze di assistenza sanitaria alla popolazione delle frazioni costiere, che continuano a rimanere prive di adeguate strutture, come un poliambulatorio e anche di un’ambulanza, necessaria almeno nei mesi estivi. A ciò si aggiunga – conclude Pisani – che in una situazione di emergenza Covid ancora in corso non si è provveduto nemmeno a destinare una postazione mobile per i tamponi rapidi nel territorio delle frazioni costiere del Comune di Vibo, nonostante la presenza di un elevato numero di residenti.