Farmacia territoriale di Vibo, gli utenti lasciati in balìa di pioggia e vento
Ad accogliere gli utenti, locali angusti e file infinite. I disagi persistono da anni. Da qui la richiesta d’intervento al neo commissario dell’Asp Bernardi
È divenuta ormai insostenibile e non degna di un paese civile, a Vibo Valentia, la situazione che si registra giornalmente all’interno della Farmacia territoriale di competenza dell’Asp. Uno stato di forte criticità che, a dire il vero, perdura ormai da anni, e che, come chiaramente si evince, in periodo di emergenza Covid-19 è divenuto ancora più marcato. Ma di cosa si tratta?
Partendo dal presupposto che la struttura è ubicata in un piano seminterrato di Palazzo Rosano (Ex Camera di commercio) privo di servizi igienici e con spazi d’attesa ridotti, il vero problema è che i tanti utenti – che giornalmente e obbligatoriamente devono attingere alla farmacia per ottenere le medicine necessarie a preservarne la salute e a svolgere il proprio piano terapeutico – devono fare file interminabili per vedersi erogato il servizio. Provenienti, tra l’altro, da tutto il territorio provinciale, spesso sono costretti a giungere a Vibo Valentia alle prime luci dell’alba per prendere il proprio numero di prenotazione.
Tra i pazienti cronici, anche tanti malati di tumore, che, ad esempio, in giornate di pioggia e di freddo come queste, tipiche della stagione invernale, si ritrovano a stazionare in attesa fuori dal fabbricato, riparandosi sotto i balconi delle case circostanti. Si capisce bene, allora, come al di là dei problemi logistici e della vera Via crucis che l’utenza è costretta ad affrontare, questo stato di cose provochi criticità anche dal punto di vista socio-sanitario, mettendo a rischio la salute di persone già alle prese con gravi patologie, ancor di più in epoca di emergenza coronavirus.
Detto ciò, le lamentele dei pazienti e i conseguenti momenti di tensione con cui deve coesistere il personale sanitario che opera in “trincea” nella farmacia, come si può immaginare, sono all’ordine del giorno. Le proteste e le pubbliche denunce ad oggi non hanno sortito nessun effetto. E così, alcune di queste persone – ormai allo stremo e quale “extrema ratio” – hanno pensato bene di rivolgersi alla nostra testata (che già in passato più volte si è interessata al caso), con la speranza che il nuovo commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia Maria Bernardi prenda a cuore la questione e si attivi al più presto per risolverla. In modo tale da far sì che la struttura possa svolgere al meglio quelle attività di propria competenza volte, tra l’altro, ad assicurare ai pazienti non ospedalizzati un diritto acquisito come l’assistenza di farmaceutica distrettuale.
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