Nuovo corso all’Asp di Vibo, Maria Bernardi: «Ripartiamo da vaccini e Usca» – Video
Il neo commissario si presenta alla stampa ed elenca le sue priorità nella lotta al Covid. Poi assicura: «Metterò mano allo Jazzolino, non possiamo sacrificarlo in attesa del nuovo ospedale». Confermati i direttori Galletta e Tripodi
Primo obiettivo: la campagna vaccinale. Quindi il potenziamento delle Usca per la gestione della fase emergenziale e il rafforzamento dell’ufficio del Dipartimento prevenzione che si occupa del tracciamento dei casi Covid, con la diramazione quotidiana di un bollettino ufficiale firmato Asp di Vibo.
Sono queste le priorità elencate – sul fronte della lotta al coronavirus – dal nuovo commissario straordinario dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia Maria Pompea Bernardi esposti alla stampa stamane nel corso di un incontro convocato per «stabilire da subito un rapporto diretto con i mezzi d’informazione ed evitare fraintendimenti».
Confermati Galletta e Tripodi
Al suo fianco il direttore sanitario aziendale Matteo Galletta e il direttore amministrativo Elisabetta Tripodi, confermati nei rispettivi ruoli. Come ha da subito chiarito la Bernardi: «Lo prevede il decreto Calabria e il buono non va rigettato, anzi». Inevitabile il riferimento alle polemiche sorte attorno alla presa d’atto della nota ministeriale riguardante il cosiddetto “superbonus” destinato al commissario uscente Giuseppe Giuliano e ai due direttori. Sul punto è stata la Tripodi a ribadire che «non è stata liquidata alcuna somma e l’eventuale premio per il raggiungimento degli obiettivi verrà riconosciuto sulla base della valutazione del commissario ad acta Guido Longo. Non si tratta, in ogni caso, di 40mila euro – ha aggiunto – ma dei 9/12 di questa cifra per quanto riguarda il commissario Giuliano e del 20 per cento di quei 9/12 per noi direttori. Quindi parliamo di circa 6mila euro lordi, ma sempre subordinati alla valutazione positiva del commissario Longo».
Usca finalmente al via
Da parte sua Maria Bernardi ha annunciato l’acquisizione di «una terza macchina per processare ulteriori 100 tamponi al giorno», che si andranno ad aggiungere ai circa 150 attualmente gestiti grazie alle due macchine già presenti, e l’acquisto di «tamponi antigenici per individuare i contagi più rapidamente». Altra novità l’avvio delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). «Sono partite ieri – ha detto il neo commissario – e svolgeranno un ruolo essenziale per evitare che i casi positivi arrivino in ospedale. Nelle Usca coinvolgeremo i medici di medicina territoriale e lo psichiatra e le doteremo di attrezzature mediche da portare a domicilio».
«Avremo dei device per monitorare i casi a distanza» ha confermato il direttore sanitario Galletta, rendendo nota l’attivazione di tre postazioni: Vibo, Tropea e Serra San Bruno. Saranno coordinate dal responsabile del Suem 118 Antonio Talesa.
Sanità sospesa tra nuovo e vecchio ospedale
Un primo incontro istituzionale metterà la Bernardi di fronte al prefetto di Vibo Francesco Zito. Al centro della discussione, ha riferito il neo commissario, vi sarà il nuovo ospedale di Vibo. «Sei anni fa – ha detto, ricordando il suo precedente incarico alla guida dell’Asp vibonese – ho assistito alla posa di una delle tante prime pietre. Mi ritrovo qui dopo tutto questo tempo a dover constatare che poco è cambiato e che, soprattutto, nulla è stato fatto sull’ospedale esistente. Non possiamo sacrificare il vecchio ospedale in attesa del nuovo: io – ha assicurato – metterò mano allo Jazzolino. Specie in questa fase in cui non vanno trascurate le altre patologie e i livelli essenziali di assistenza».
Focus anche sulle difficoltà nel tracciamento dei casi Covid, «anello debole del sistema non solo a Vibo» ha detto Bernardi. «Potenzieremo l’ufficio del Dipartimento prevenzione che si occupa dei dati e li renderemo noti attraverso un bollettino quotidiano che verrà diramato alla stampa perché è giusto che i cittadini conoscano dati ufficiali».
La polemica sui vaccini
Ultimo inciso sulla polemica relativa alla campagna vaccinale che, secondo quanto denunciato dal presidente provinciale dell’Ordine dei medici Antonino Maglia, avrebbe coinvolto anche chi non vantava alcun diritto di precedenza. Sul punto il direttore Galletta ha chiarito che «i soli non appartenenti al personale sanitario che sono stati vaccinati fanno parte del personale amministrativo dell’Azienda che ha contatti con il pubblico. E sono stati vaccinati così come previsto dai protocolli».
Attualmente è stato vaccinato circa il 90 per cento degli 891 operatori sanitari dell’Asp mentre si attendendo le 195 dosi della terza fornitura di vaccini che saranno destinati alla successiva fase: quella che coinvolgerà i medici di medicina territoriale, i medici di continuità assistenziale e i pediatri di libera scelta.