Il cuore impavido e fragile della piccola Jacqueline ha smesso di battere
È spirata questa notte a Cosenza, dopo dieci mesi di ricovero, la bambina di Rombiolo la cui storia aveva commosso tutti
Il cuore della piccola Jacqueline, così tenace, eppure così fragile, ha smesso di battere questa notte. Sedici mesi, in coma vegetativo dopo aver contratto una non comune meningo-encefalite pneumococcica, la sua storia aveva commosso la Calabria e, attraverso il web ed i social media, l’Italia intera. Jacqueline è spirata all’Annunziata di Cosenza. Intorno alle due la corsa dei medici, il disperato tentativo di rianimarla e tenerla in vita. Alle tre la notizia, così devastante, comunicata ai suoi cari, lì in ospedale dal febbraio del 2020 e protagonisti di una straordinaria e vana battaglia per riportare a casa, dopo un così lungo ricovero, la bambina.
Straordinaria la mamma della piccola e, forse ancor di più, la nonna Marcela, la quale – nell’impossibilità per l’Asp di Vibo Valentia di assicurare a Jacqueline un’assistenza h24 si era reinventata aspirante infermiera, preparandosi con il personale dell’Annunziata. Speravano Marcela, sua figlia e la nipote di poter tornare a casa, nella loro Rombiolo, tra qualche settimana. Una casa per la quale era stata avviata perfino una gara di solidarietà attraverso un crowfunding. Ma la bimba non ce l’ha fatta.