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“Parti a rischio a Vibo”, Nesci e Marziale invocano ispezioni e interventi rapidi

Continua a far discutere la clamorosa denuncia dei medici di ostetricia e ginecologia dello Jazzolino sulle carenze del reparto. La parlamentare cinquestelle attacca Miceli: «Irresponsabile»; il Garante per l’infanzia: «Realtà da Terzo mondo»

“Parti a rischio a Vibo”, Nesci e Marziale invocano ispezioni e interventi rapidi

«Non c’è un solo secondo da perdere davanti alle gravissime carenze denunciate dai dirigenti medici dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Vibo Valentia».

Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, capogruppo in commissione Sanità, che aggiunge: «Per risolvere le pesantissime criticità rappresentate, carenza dei requisiti di legge e di personale, in via formale ho immediatamente chiesto al dg facente funzioni del dipartimento regionale Tutela della Salute di attivare la commissione aziendale di controllo e all’Ispettorato del Lavoro di Vibo Valentia di verificare se in quel reparto sia rispettata la normativa sui turni e i riposi obbligatori, inserendo in copia il procuratore della Repubblica, il governatore della Calabria e il commissario governativo alla Sanità».

La parlamentare cinquestelle quini aggiunge: «Al prefetto di Vibo Valentia ho chiesto di convocare con la massima urgenza uno specifico tavolo, certa della sua attenzione. Sono irresponsabili le dichiarazioni rese dal direttore sanitario dell’Asp vibonese, Michelangelo Miceli, che in sostanza ha aggirato il problema, che vale ribadirgli. Con tutti gli sforzi possibili, oggi i dirigenti medici denuncianti non riescono a garantire sicurezza e qualità agli assistiti. Le parole e l’atteggiamento di Miceli – insiste Nesci – sono da censurare in modo netto, perché le morti di Federica Monteleone e di Eva Ruscio ci insegnano a non sottovalutare alcunché e inducono alla tempestiva adozione di provvedimenti risolutivi».

Allo sdegno della Nesci si unisce la posizione del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Calabria, Antonio Marziale. «Non posso che dirmi solidale con i medici di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia e fare da eco alle loro legittime richieste – afferma Marziale -. L’elenco delle carenze, delle disfunzioni e delle lacune da loro elencate è spaventosa, perché rappresenta una realtà terzomondista, che mette a repentaglio la sicurezza e la vita di puerpere e nascituri. Mi dico disponibile a supportare le loro esigenze in tutte le sedi possibili – sottolinea ancora Marziale – con i mezzi di cui dispongo nell’ambito delle mie funzioni istituzionali. La loro denuncia non dovrebbe rimanere inascoltata da chi invece dispone dei mezzi per poter fare, e scegliere di non fare significa assumersi una responsabilità di enorme rilievo».

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