«Ortopedia a Vibo e Urologia a Tropea: così si affonda la sanità»
Monito dell’ex consigliere regionale Alfonso Grillo: «Il commissario proceda alla nomina del primario allo Jazzolino e dia al presidio tropeano i servizi previsti dal piano aziendale»
di Alfonso Grillo*
Ritengo sia venuto il momento di affrontare i motivi per i quali l’ospedale di Vibo continua a rimanere senza reparto di Ortopedia, troppi errori procedurali nelle fasi che avrebbero dovuto portare all’assunzione delle sei unità e del primario, errori che sembrano quasi intenzionali, prodromici alla volontà di non riaprire il reparto. Una situazione che si trascina orami da anni e che non trova sbocco nonostante le pubblicazioni di avvisi pubblici e persino di espletamento del relativo concorso che ha portato la commissione ad individuare la figura di primario.
Se esistono, così come pare, errori commessi dalla commissione in fase di valutazione, si proceda con l’annullamento del concorso e si pubblichi il nuovo bando. Nel frattempo però, il commissario, in considerazione del fatto che il piano delle assunzioni del personale è stato approvato, utilizzi lo strumento flessibile/derogatorio (art. 15 septies) e nomini il primario, dando avvio al servizio, e apra l’offerta sanitaria all’utenza della provincia di Vibo Valentia che non può più attendere. Troppi sono i disagi a cui la popolazione è sottoposta da anni, aggravate in questo momento dalle misure ristrette emanate per inibire il divulgarsi del Codiv. [Continua]
Non si possono costringere le persone a migrare in altre province per una semplice frattura, obbligandoli, quando hanno la fortuna di essere ricevuti, a ore interminabili di attesa in ospedali già saturi e sovraffollati appena sufficienti a far fronte alle richieste provenienti dalla popolazione residente in altra Asp. Ci spieghi il commissario straordinario perché ancora non ha proceduto alla nomina – avrebbe potuto farlo già da giugno ma stranamente è rimasto inerme – e quali sono le determinazioni che intende adottare all’esito della sua decisione di non voler conferire l’incarico. Provvedimento che, come prevede lo stesso avviso pubblico, è in capo proprio al commissario.
Rimane comunque un grande “mistero” la mancata nomina dell’ortopedico, stante l’urgenza e avendo egli la facoltà di ricorrere al già citato all’art. 15 septies del Dlgs 502/92. Mi piacerebbe scoprire cosa si nasconde dietro tutto questo. Anche sforzandosi, non si comprende bene quale sia la logica che muove la politica sanitaria in questa provincia: si chiudono reparti; non si assume personale nonostante la grande carenza; vengono trasferiti servizi, come nel caso dell’Urologia di Tropea. In quest’ultimo caso credo fosse più appropriato intervenire assegnando le funzioni previste dal piano aziendale, prima ancora che chiudere reparti.
Si allenta anche la presenza sanitaria in periferica, come nel caso di Soriano Calabro, e non si comprende che, senza i servizi degli ambulatori territoriali, evitare il sovraffollamento allo Jazzolino diventa impossibile. Nessuna polemica: invito il commissario ad una seria valutazione, faccia scelte coraggiose, ponderate, che hanno come solo obiettivo quello di offrire una sanità pubblica degna di questo nome alla popolazione Vibonese.
*Già consigliere regionale, fondatore Vibo Valentia da Vivere