venerdì,Novembre 22 2024

Covid-19, ospedale di Vibo pronto per ricoveri di primo livello

Coronavirus, direttiva della Regione per frenare trasferimenti «inutili, inappropriati e dannosi» nell'hub di Catanzaro. E le farmacie potranno lavorare a battenti chiusi

Covid-19, ospedale di Vibo pronto per ricoveri di primo livello

L’aumento dei contagi anche in Calabria sta portando la Regione ad attuare provvedimenti per la migliore gestione della situazione, specie in ottica di un incremento dei casi e quindi di una vera e propria emergenza sanitaria. Per questa ragione, il direttore generale del dipartimento Salute, Antonio Belcastro, ha inviato una nota al management e ai commissari straordinari delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. Nella stessa, viene precisato che, «al fine di contenere il numero di ricoveri inappropriati negli hub e di ridurre inutili e dannosi trasferimenti che impegnano il 118», si dispone con «decorrenza immediata» che «i pazienti Covid-19 sintomatici e non gestibili con la misura dell’isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, appartenenti alle province di Vibo Valentia e Crotone, vengano ricoverati nei rispettivi ospedali spoke, rispettando tutte le procedure previste e limitando l’invio presso l’hub di Catanzaro solo ed esclusivamente dei pazienti che necessitino di assistenza di secondo livello». La disposizione è esecutiva già da giovedì 12 marzo.

Nella giornata di ieri, invece, sempre il direttore Belcastro ha dato risposta alle richieste pervenute dalle farmacie di Vibo Valentia e da altre del territorio regionale, le quali chiedevano la possibilità di svolgere il lavoro a battenti chiusi, per ridurre al massimo il contatto con l’utenza. «Al fine di garantire la continuità del servizio alla popolazione – scrive Belcastro – le singole farmacie, confermando la presenza di farmacisti per tutto l’orario di apertura, potranno lavorare a battenti aperti (preferibilmente) o a battenti chiusi. Sarà responsabilità della farmacia aver scelto la modalità di servizio, al fine di garantire una distanza minima (come disposta dalla normativa) di almeno un metro sia tra i pazienti presenti sia tra questi ultimi e i farmacisti al banco, sia tra gli operatori al banco». Sarà onere della farmacia, quindi, «comunicare all’Asp competente per territorio la modalità scelta per svolgere il servizio».

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