domenica,Maggio 11 2025

Buona sanità, ancora elogi per i medici e gli infermieri dello Jazzolino: «Cure e dedizione verso mio padre al pari degli ospedali del Nord»

La gratitudine della figlia di un paziente ultraottantenne verso l'equipe di Neurologia dove è stato ricoverato l'uomo poi «felicemente dimesso»

Buona sanità, ancora elogi per i medici e gli infermieri dello Jazzolino: «Cure e dedizione verso mio padre al pari degli ospedali del Nord»
L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

Troppo spesso il dibattito sulla sanità nel nostro territorio è segnato da segnalazioni di carenze e difficoltà. Tuttavia, una voce si leva con forza per raccontare una storia diversa, una storia di eccellenza, professionalità e umanità proveniente dall’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia. Anna Primerano, figlia di Vincenzo Primerano, un paziente di 83 anni felicemente dimesso dal reparto di Neurologia, ha voluto raccontare alla nostra testata la sua esperienza positiva, testimoniando l’esistenza di una «struttura sanitaria di alto livello» anche nella nostra realtà. «La cura e la dedizione nell’assicurare qualità e sicurezza durante le prestazioni assistenziali – ha scritto la donna nella sua toccante lettera – è stata degna dei migliori ospedali del nord Italia». Questa testimonianza giunge in un contesto in cui, come la stessa signora Primerano riconosce, si sentono fin troppo spesso «brutte esperienze capitate in una realtà difficile come quella del nostro territorio. La malasanità è un problema complesso e multifattoriale che riguarda la qualità delle cure sanitarie e la sicurezza dei pazienti. La carenza di risorse economiche, umane e tecnologiche portano purtroppo a una riduzione della qualità delle cure. Contingenze – ha sottolineato Primerano – che spesso portano ad una perdita di fiducia nei professionisti sanitari e nel sistema sanitario della nostra terra».

«Per fortuna la nostra è stata un’esperienza assolutamente positiva, come ce ne sono tante», ha evidenziato la donna. Proprio per questo, storie come quella della famiglia Primerano rappresentano una boccata d’ossigeno e un segnale di speranza. Un ruolo centrale in questa positiva esperienza è stato rivestito dal dottore Franco Galati: «Un modello di professionalità e di umanità, un’eccellenza nel suo campo. La gentilezza, l’empatia e la disponibilità – ha sottolineato la figlia del paziente dimesso – sono stati elementi di straordinaria importanza durante il percorso di guarigione di mio padre».

Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche alla fisioterapista (di cui la signora Primerano non ricorda il nome), che si è occupata del recupero della mobilità del padre «con grande delicatezza e capacità». Infine, la gratitudine della donna si estende a tutto lo staff medico e infermieristico, «per la professionalità, la cortesia e la pazienza. A Vibo Valentia – ha poi concluso la donna – esiste, ed opera silenziosa, anche una buona sanità e ne vogliamo essere testimoni».

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