Ospedale di Vibo, la lettera ai sanitari: «Tante criticità ma anche professionalità nella cura del paziente»
La missiva indirizzata ai medici, infermieri e oss in servizio allo Jazzolino, scritta dal figlio di un’anziana paziente: «Al pronto soccorso come in reparto ho visto il sacrificio e lo spirito di abnegazione del personale»

Una lettera indirizzata ai sanitari dell’ospedale di Vibo Valentia per ringraziare gli operatori della loro professionalità e cura al paziente nonostante le ormai ataviche criticità del comparto sanità. A scriverla, il figlio di una paziente curata presso il nosocomio cittadino.
«Parlare di sanità nella provincia di Vibo in questo periodo è alquanto delicato. Parlarne bene poi, sembra quasi si abbia voglia di scherzare. Mia mamma, 88 anni, dopo una caduta accidentale e una frattura scomposta del femore, con un 118 arrivato in tempo ragionevole, è stata trasferita al criticatissimo pronto soccorso dello Jazzolino a Vibo. Lì ho potuto vedere con i miei occhi quello che tanti con molta approssimazione avevano descritto. Ho visto sì affollamento, gente sofferente sulle barelle e qualche protesta per via delle lunghe attese, ma di contro però ho notato anche la professionalità del personale medico e paramedico. Ho visto la competenza e la sicurezza nei loro mezzi dei giovani medici cubani e la sinergia con i vari reparti dell’ospedale. La cosa che si nota di più purtroppo ed è quella che crea ovviamente il disagio maggiore è la mancanza di personale che causa lunghe attese e nervosismo. In mattinata è poi arrivato il ricovero in ortopedia e subito la preparazione per l’intervento fissato per il giorno dopo.
Dopo l’intervento al femore, andato bene, si prospettava già la riabilitazione per riportare mamma a casa. Purtroppo delle serie complicazioni per via di patologie di cui già soffriva ne hanno allungato il ricovero in ortopedia. Anche in reparto sono emerse tante criticità: la mancanza di personale, di mezzi, problemi con i turni delle sale operatorie. Ma devo constatare che l’ottimo primario dottor Iannó con il suo staff medico e Francesco il caposala con i suoi infermieri e oss sopperiscono per quanto possono, con spirito di sacrificio e abnegazione. Mi ha fatto piacere rilevare il rapporto empatico che riescono ad avere con i pazienti. Un elemento fondamentale perché come diceva Pacht Adams: “Quando curi una malattia puoi perdere o vincere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre”.
Dopo il lungo ricovero in ospedale come da prassi, mia madre è stata trasferita a ” Villa dei gerani” per la riabilitazione fisioterapica. Anche in questa struttura devo dire che ho trovato preparazione, serietà e competenza. Nonostante le difficoltà, perché mia madre è stata ferma per tanto tempo ferma dopo l’operazione, gli operatori della fisioterapia hanno fatto un ottimo lavoro. Un grazie particolare per la professionalità e competenza al primario dottor Filippone con il suo staff medico, a Sabrina la caposala con i suoi infermieri e oss per la puntuale professionalità. Sono da sempre molto scettico sulla sanità privata e sono convinto che una scellerata politica stia tentando di distruggere la sanità pubblica. Il rischio infatti è che si arriverà al punto che solo chi ha i mezzi potrà curarsi. Bisogna difendere il diritto alla salute. Ma fino a quando saranno presenti strutture private come ” Villa dei gerani”, da appoggio a quelle pubbliche, ben vengano. A volte garantiscono servizi che il pubblico non offre».
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