Occhiuto a Vibo: «Entro 12 mesi pronto l’involucro del nuovo ospedale, il Viminale ci aiuterà a verificare se le ditte sono “pulite”»
Il governatore e nuovo commissario per l’emergenza ospedaliera ha partecipato a una riunione in Prefettura sulla sanità vibonese. Sullo Jazzolino: «Lo switch delle risorse dal Pnrr al Fsc è andato a buon fine, i lavori di adeguamento vanno fatti»

«Per la realizzazione dell’ospedale di Vibo ormai non ci sono più ostacoli. Il Governo mi ha dato grandi poteri per l’edilizia sanitaria e li sto usando». Vede la strada in discesa il presidente della Regione Roberto Occhiuto, commissario due volte (per la sanità e per l’emergenza ospedaliera in Calabria). Un ottimismo che deve fare i conti con lo scetticismo dei vibonesi, che da vent’anni assistono alla posa di ”prime pietre” e sentono parlare di un nuovo ospedale che ancora non c’è. Ma adesso la storia potrebbe cambiare, perché il cantiere è in piena attività e lo scheletro del nosocomio da 190 milioni di euro cresce a vista d’occhio. «Oggi sono andato sul cantiere – dice Occhiuto – e ho visto che sta crescendo e continuerà a farlo molto velocemente nelle prossime settimane proprio grazie a questa ordinanza di Protezione civile che mi ha consentito di aggiornare il Pef, il piano economico finanziario».
Un’accelerazione, dunque, impressa proprio grazie ai nuovi poteri su cui il presidente può fare leva. «Sono poteri che però vanno esercitati con molta prudenza – avverte – soprattutto in una regione dove sono tante le infiltrazioni criminali». Oggi a Vibo per partecipare a un vertice in Prefettura proprio sulla sanità, Occhiuto si è trattenuto brevemente con la stampa al termine della riunione, spiegando che uno degli aspetti più delicati per evitare che nuova sabbia entri negli ingranaggi della realizzazione dell’ospedale è rappresentato proprio dalle necessarie garanzie di trasparenza e legalità: «Per cui ho chiesto al ministro Piantedosi di farmi utilizzare la struttura del ministero dell’Interno che si occupa delle grandi opere. Grazie all’utilizzo di questa struttura, tutte le imprese che vogliono fornire materiali e lavoro ai concessionari che stanno realizzando l’ospedale, si devono iscrivere in una lista del Viminale, che attraverso la Direzione Investigativa Antimafia e le altre forze di polizia, fa tutti i controlli ed entro 15 giorni dice se queste imprese sono “pulite” o meno. Credo che questo consentirà di lavorare in tutta tranquillità perché guardia di finanza, carabinieri e forze di polizia controlleranno le forniture».
Sui tempi, il governatore assicura: «L’ordinanza di Protezione civile mi dà anche la possibilità di erogare premi alle aziende se finiscono prima e la possibilità di prevedere anche doppi e tripli turni. Abbiamo chiamato a partecipare alla riunione anche i sindacati perché se avremo il loro via libera potremo procedere a ritmi serrati. Già oggi il concessionario ci già detto entro 12 mesi l’involucro dell’ospedale sarà pronto».
Nell’attesa, c’è il vecchio ospedale, lo Jazzolino, che non se la passa affatto bene e dovrebbe subire un radicale intervento di efficientamento energetico e adeguamento antisismico: «Siamo riusciti per fortuna a switchare il finanziamento Pnrr sul FSC per cui andremo avanti. Stiamo valutando di concludere un modulo del nuovo ospedale nel tempo necessario per poter cominciare a trasferire almeno una parte dello Jazzolino. Ma i lavori per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico sono lavori doverosi, abbiamo le risorse, andranno avanti anche nel vecchio».