martedì,Marzo 25 2025

«Vibo Cenerentola della sanità calabrese», la denuncia di Città attiva tra reparti in sofferenza e carenza cronica di medici

L'osservatorio civico riferisce che i propri appelli sul potenziamento di Pronto soccorso e ospedale sono caduti nel vuoto e sottolinea: «Ripristinare la legalità in un'Asp commissariata significa anche garantire il diritto alla salute a tutti ed estirpare così la logica del rivolgersi all'amico o al politico di turno»

«Vibo Cenerentola della sanità calabrese», la denuncia di Città attiva tra reparti in sofferenza e carenza cronica di medici
L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

«Vibo Valentia è condannata a rimanere la Cenerentola della sanità calabrese». Parola dell’osservatorio civico Città attiva, che interviene nuovamente sulla situazione sanitaria del Vibonese, sottolineando ancora una volta la necessità di garantire a tutti i cittadini il sacrosanto diritto alla salute. «Se da un lato apprendiamo positivamente della nomina del presidente Occhiuto a commissario per l’emergenza ospedaliera, che alimenta la nostra speranza all’accelerazione dei tempi di costruzione del nuovo Ospedale di Vibo Valentia, affinché possa finalmente venire alla luce, dall’altro, riteniamo sia ugualmente impellente investire in termini di strumentazione, di personale e di posti letto, soprattutto nel territorio vibonese che continua ad essere fortemente penalizzato», inizia così la nota firmata dalle rappresentanti di Città attiva Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo.

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I reparti ospedalieri in sofferenza

Gli appelli dell’osservatorio continuano a cadere nel vuoto, denunciano, «difatti nessuna notizia giunge all’orizzonte riguardo il potenziamento del Pronto soccorso e l’attivazione del reparto di medicina d’urgenza e dell’osservazione breve intensiva, né tantomeno sul rafforzamento dei vari servizi sanitari fortemente compromessi nel corso degli anni, con il ripristino tanto per cominciare dei posti letto di psichiatria, nefrologia, oculistica e di otorino, ridotti ormai ad ambulatori. E nemmeno sull’aumento dei posti letto in ortopedia, assolutamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno del territorio. Nessuna notizia nemmeno sul reparto di radiologia, che soffre di una grave carenza di organico e che invece dovrebbe essere in grado di dare risposte su più fronti, compreso quello della prevenzione, per aumentare quelle percentuali che vedono Vibo Valentia e tutta la Calabria in generale, ai minimi storici per adesione agli screening oncologici, compreso quello mammografico». 

E ancora, tante le difficoltà anche per i cittadini vibonesi che lottano contro il cancro. «Nessun riscontro – commentano a proposito da Città attiva – nemmeno su quanto previsto dall’art 3, co 8 del DL n° 73/2024 che trova conferma nel Piano nazionale di Governo delle Liste d’attesa e che prevede espressamente che “deve essere definito e garantito l’accesso alle prestazioni presenti nei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA) per tutti coloro che soffrono di patologie cronico-degenerative ed oncologiche, attraverso agende dedicate“. Qui, chi lotta contro un tumore, è costretto ad elemosinare con le lacrime agli occhi, visite ed esami. Ripristinare la legalità in un’Asp commissariata, significa anche questo: garantire i diritti ai cittadini, primo fra tutti quello alla salute, affinchè nessuno sia costretto a sottostare alle solite logiche della ricerca del favore, all’amico o al politico di turno, pur di vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto alle cure». 

Medici cubani e specializzandi, poche risorse per Vibo

Spazio quindi al capitolo medici cubani e specializzandi da assumere nei Pronto soccorso, tema sul quale nei giorni scorsi i consiglieri regionali vibonesi Lo Schiavo e Mammoliti hanno presentato una interrogazione a Occhiuto. «Accogliamo certamente con entusiasmo – scrivono le rappresentanti dell’osservatorio civico – la notizia dell’arrivo del nuovo contingente di medici cubani, che solo in minima parte però verranno destinati a Vibo, ma la domanda a questo punto sorge spontanea: perché non si attinge anche da tutte le graduatorie ancora aperte, la cui validità è stata prorogata per ulteriori 24 mesi con legge regionale del 22 ottobre 2024 n° 34? Ciò consentirebbe di offrire opportunità lavorative ai tanti giovani medici calabresi, che potrebbero mettere al servizio della propria gente competenza e professionalità, con l’augurio da parte nostra che possano rimanere per sempre in Calabria, diversamente dai medici cubani, che faranno invece ritorno nel loro Paese d’origine».

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E ancora: «Ma assistiamo increduli anche alla manifestazione d’interesse pubblicata di recente da Azienda Zero per rafforzare l’emergenza-urgenza, rivolta a medici iscritti ad un corso di specializzazione universitario, da impegnare nei pronto soccorso ed all’interno delle osservazioni brevi intensive, che inspiegabilmente esclude tra gli altri, anche l’Ospedale Spoke di Vibo Valentia, nonostante i nostri numerosi appelli ad attivare proprio i posti letto della medicina d’urgenza e dell’obi. Evidentemente – è la conclusione di Città attiva – Vibo Valentia è condannata a rimanere la Cenerentola della sanità calabrese, e noi ci domandiamo quanto ancora dovremo attendere l’arrivo di un Principe Azzurro forte e coraggioso, capace di salvarla da iniquità, ingiustizie e diritti negati».

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