giovedì,Febbraio 27 2025

Asp di Vibo, Piscitelli: «Caos al Pronto soccorso? Tutte quelle ambulanze non dovevano essere lì». E sui lavori: «Tra un po’»

L’ex prefetto che guida l’Azienda sanitaria provinciale definisce del tutto eccezionale quanto accaduto domenica scorsa con diversi mezzi in fila allo Jazzolino: «La centrale operativa del 118 deve smaltire i pazienti dove c’è posto, in questo caso non è avvenuto. A bordo c’erano anche codici non urgenti»

Asp di Vibo, Piscitelli: «Caos al Pronto soccorso? Tutte quelle ambulanze non dovevano essere lì». E sui lavori: «Tra un po’»
Il commissario dell'Asp di Vibo, Vittorio Piscitelli

«Quanto successo domenica scorsa al Pronto soccorso di Vibo è stato un fatto eccezionale. Una cosa simile, mi ha riferito il primario (Enzo Natale, ndr), non è mai successa negli ultimi trent’anni. Ma la situazione si è normalizzata nel giro di poche ore».
Il commissario dell’Asp di Vibo, l’ex prefetto Vittorio Piscitelli, ridimensiona la portata del caos che negli ultimi giorni ha caratterizzato la gestione del Pronto soccorso, dove domenica sette ambulanze si sono ritrovate in fila senza la possibilità di far scendere i pazienti a bordo a causa della mancanza di personale e della scarsità di posti letto e barelle. Una situazione che è stata definita «ai limiti dell’assurdo» da un medico del 118. Eppure, secondo Piscitelli, il contesto è molto meno emergenziale di come appaia.
«Una serie di coincidenze ha determinato quella congestione improvvisa. Sono arrivate ambulanze che sapevano che non avrebbero potuto far ricoverare i pazienti perché non c’erano posti letto».

Leggi anche ⬇️

Insomma, quelle ambulanze in fila non dovevano esser lì?
«Normalmente queste ambulanze dovrebbero chiamare la centrale operativa che le dovrebbe indirizzarle verso gli ospedali che hanno disponibilità di posti letto. Questo non è avvenuto. Mi è stato riferito che alcuni codici non erano neanche da pronto soccorso. Comunque, tutti i pazienti sono stati accettati e curati nel giro di pochissime».

E i farmaci? Pare che ce ne sia carenza in ospedale…
«No, i farmaci non sono mai mancati in ospedale. Qualche volta si è registrata una carenza di presidi sanitari, come le siringhe e cose di questo tipo, ma non di farmaci».

Commissario, siamo alla fine di febbraio. I lavori da 25 milioni di euro per l’ammodernamento e l’adeguamento antisismico dello Jazzolino cominceranno come previsto nei primi giorni di marzo?
«Probabilmente ci sarà un lieve ritardo nella consegna dei lavori alla ditta appaltatrice, questione di pochi giorni. Credo, dunque, che entro marzo il cantiere verrà aperto. Questo perché la trasformazione delle risorse a disposizione da Pnrr a Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc, ndr) si sta ancora concretizzando».

Leggi anche ⬇️

Allude all’idea del presidente Occhiuto per disinnescare i tempi contingentati previsti dal Pnrr e non perdere le risorse?
«Sì. A giorni dovrebbe arrivare la lettera ufficiale che annuncia il completamento dell’iter. Quindi, al momento, non siamo ancora pronti consegnare i lavori alla ditta, adempimento che potrebbe slittare di alcune settimane. Ma questo ormai è ininfluente, perché non siamo più costretti a rispettare la scadenza di fine febbraio per non perdere le risorse. Può passare anche un altro mese e non succede nulla, l’importante è non perdere le risorse e far partire i lavori».

Dunque nessun disagio in vista per i pazienti? Tramonta l’ipotesi di un ospedale da campo o del trasferimento in una struttura privata del blocco operatorio?
«Il presidente Occhiuto ci ha assicurato che entro l’anno prossimo il nuovo ospedale sarà completato e puntiamo a spostarci lì quando i lavori interesseranno l’ala che ospita il blocco operatorio e i reparti limitrofi».

Ma se questa previsione non dovesse essere rispettata?
«Se questo non dovesse avvenire nei tempi previsti, prenderemo in considerazione le altre ipotesi, il piano B che noi abbiamo sempre avuto pronto, cioè o moduli mobili nei quali allestire il blocco operatorio oppure una struttura privata come Villa dei Gerani».

A proposito di ritardi, come procede la realizzazione delle 5 case di comunità e dei due ospedali di comunità nel Vibonese? Saranno pronti entro giugno 2026 come impone il Pnrr?
«Non ci sono ritardi, siamo una delle poche aziende sanitarie che sta rispettando i tempi. Anche per lo Jazzolino, nonostante l’allarmismo che si è creato con l’ipotesi di trasferire i reparti non avremmo fallito l’obiettivo di fare i lavori nei termini imposti dal Pnrr. Lo stesso sarà anche per le case e gli ospedali di comunità».

Leggi anche ⬇️

All’ultima conferenza dei sindaci vibonesi sulla Sanità mancavano molti consiglieri regionali oltre al presidente Occhiuto. Il presidente della Conferenza, il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, si è giustificato dicendo che dall’Asp non sono partite le Pec con gli inviti…
«Non mi risulta. In ogni caso non penso che dovessimo essere noi a invitare i consiglieri regionali. Gli inviti per la Conferenza dei sindaci non li facciamo noi. Io stesso sono stato invitato e ho aderito…».

Articoli correlati

top