giovedì,Febbraio 20 2025

Occhiuto diserta la Conferenza dei sindaci vibonesi sulla sanità, metà assemblea insorge: «Così è inutile, non parteciperemo più» – VIDEO

Tante le assenze anche tra i primi cittadini: 24 su 50 non si sono presentati. Al centro dell'incontro i lavori all'ospedale Jazzolino. Il commissario Asp Piscitelli assicura: «Inizieranno entro marzo, nessun disagio». Ma ancora non si capisce come si farà

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«Non parteciperemo più se non verrà anche Occhiuto a rispondere alle nostre domande». La Conferenza dei sindaci vibonesi che ieri pomeriggio ha discusso delle numerose emergenze sanitarie, a cominciare dal paventato sgombero dell’ospedale Jazzolino, ci ha messo poco a trasformarsi in un ring politico. A presiedere la conferenza c’era il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano (Fi), al suo debutto alla guida dell’Assemblea. Le premesse iniziali hanno fatto intuire subito che le cose non sarebbero andate per il verso giusto. Tante le assenze: 24 sindaci su 50 non si sono presentati e il numero legale del 50 per cento più uno è stato raggiunto per il rotto della cuffia. Presente anche il commissario dell’Asp, Vittorio Piscitelli, che in apertura dei lavori ha relazionato sulla situazione generale, ribadendo che «sull’ospedale di Vibo si è generato un allarmismo ingiustificato».

«Stavamo vagliando diverse ipotesi – ha spiegato Piscitelli -, poi è arrivata la proposta del presidente Occhiuto di cambiare la natura del finanziamento da 25 milioni di euro del Pnrr, trasformandolo in Fsc. Una possibilità concreta che abbiamo discusso con lo stesso governatore e che ci permetterà di lavorare con maggiore serenità. Attendiamo da un momento all’altro la risposta da parte della Regione per partire con la polizza di fidejussione e la consegna dei lavori che partiranno tra il 4 e 5 marzo. L’adeguamento dunque ci sarà mentre i lavori sul blocco operatorio saranno spostati il più a lungo possibile. La speranza è quella di trasferirlo nel nuovo ospedale che sarà ultimato a giugno del 2026».

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«Non ci sarà alcuna chiusura dello Jazzolino, dunque», ha ribadito Piscitelli, il quale non ha escluso che ci sia la necessità di dover ricorrere a strutture modulari da affiancare al nosocomio: «È il piano B, ma confido che entro il 2026 sarà pronto il nuovo ospedale in contrada Cocari, così non ci dovrebbero essere disagi. Ciò che è certo e che i lavori di adeguamento dello Jazzolino partiranno entro questo mese di marzo». Parole che non hanno diradato i dubbi su come l’ospedale affronterà la fase dei lavori in attesa che si completi la nuova struttura. Domande che la risicata platea dei sindaci avrebbe voluto girare al commissario ad acta della sanità calabrese, il presidente Roberto Occhiuto, grande assente della riunione. In sua vece era presente il consigliere regionale Michele Comito, ma ovviamente ciò non è bastato a placare gli animi. Tanto che, a cominciare dal sindaco di Vibo, Enzo Romeo, molti hanno annunciato in aperta polemica che non parteciperanno più alla Conferenza dei sindaci sulla sanità finché non sarà presente Occhiuto.

«A pochi giorni dall’apertura del cantiere allo Jazzolino – ha detto Romeo preoccupato – ancora non abbiamo idee chiare su quello che succederà e non vediamo nulla di programmato. Per questo, finché non verrà il governatore a spiegarci cosa succede e come si intenda affrontare questa emergenza, non mi presenterò più in assemblea». Decisione esternata esplicitamente anche dai primi cittadini di San Nicola da Crissa, Polia e Ricadi – rispettivamente Giuseppe Condello, Luca Alessandro e Nicola Tripodi. Critico anche il sindaco di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia, che ha stigmatizzato la mancanza di un piano chiaro.

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Dal canto suo, il rappresentante del Comune di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, ha poi chiesto a Piscitelli per quale motivo in queste settimane non è mai emersa concretamente la possibilità di utilizzare gli ospedali di Serra e Tropea come possibili alternative a quello della città capoluogo: «Mancanza di anestetisti», è stata la risposta del commissario dell’Asp.
Vano il richiamo all’unità del sindaco di Parghelia, Antonio Landro, che ha cercato di stemperare gli animi. Dal canto suo, il sindaco di Zambrone e presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, ha stigmatizzato le proteste, sottolineando che «finalmente qualcosa si muove e i lavori del nuovo ospedale procedono». «Dunque – ha sottolineato – non condivido la posizione di chi non si è presentato e di chi ha annunciato che diserterà le prossime riunioni».

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