lunedì,Febbraio 3 2025

Vibo, la pasionaria del 118 di Vibo (Piperno) diventa sindacalista e debutta con parole di fuoco: «Basta silenzi sulla sorte dell’ospedale»

La dottoressa nota per le sue denunce pubbliche aderisce al sindacato dei medici italiani Confsal e ne diventa delegato provinciale: «C’è un “piano Battistini” contro la chiusura dello Jazzolino? Se non lo trovate, chiamatelo»

Vibo, la pasionaria del 118 di Vibo (Piperno) diventa sindacalista e debutta con parole di fuoco: «Basta silenzi sulla sorte dell’ospedale»
Alessia Piperno medico del 118

«Presidente, il suo silenzio è assordante, almeno faccia la cortesia di non romperlo ad un passo dalle prossime elezioni. Noi non abbiamo bisogno di belle facce e belle parole alle quali credere, qua c’è bisogno di concretezza!». Alessia Piperno, dottoressa del 118 di Vibo Valentia, che negli ultimi mesi ha riscosso molti consensi con le sue denunce sullo stato della sanità vibonese, debutta come delegato provinciale del Smi Asp di Vibo Valentia con un attacco frontale al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto.

Piperno torna sulla questione che da settimane allarma l’opinione pubblica: la smobilitazione di tre reparti, tra cui Chirurgia, dell’ospedale Jazzolino di Vibo, per consentire i lavori di ammodernamento da 25 milioni di euro. Soldi che rischiano di andare persi se il cantiere non viene aperto entro la fine di febbraio. Intanto, però, bisogna decidere dove trasferire i reparti che vanno chiusi.

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«I lavori di ristrutturazione – afferma lil medico in una nota – impiegheranno due anni ed allo stesso tempo l’anno prossimo, per come Lei stesso ha promesso anni fa (una delle ultime volte in cui si è espresso, ma tanto ormai il voto l’avevo preso) sarà pronto l’ospedale nuovo. Qua stiamo per toccare il fondo Presidente, nella speranza, come diceva Dostoevskij, che possa essere questo l’inizio per un nuovo cambiamento! Da giorni si parla di una possibile soluzione… il “piano Battistini” (di cui Il Vibonese ha dato conto qui, ndr), ma purtroppo non si trova! Tutti a cercare, tutti a chiedersi dove sia finito. Ma, anche se non lo trovate, non potete chiamarlo? I giorni passano e qua ci si continua a chiedere di chi sia la colpa, chi ci ha messo in questa situazione, chi ha responsabilità, ma al cittadino vibonese, abituato ormai a cadere e rialzarsi, questo oggi non importa! Non è momento di accuse ma di soluzioni concrete e rapide!».

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Piperno, dunque, sollecita soluzioni rapide per un problema che angoscia l’intera comunità vibonese.
«Ogni anno – continua – la Regione Calabria bandisce il concorso per il corso di formazione triennale per medici di medicina generale. Al corso partecipano in buona percentuale medici che già prestano servizio sul territorio come guardia medica o 118. Il corso prevede lezioni teoriche in presenza e tirocini pratici da svolgere presso le Unità Operative dei presidi ospedalieri indicati dalla Regione stessa. In epoca pandemica da COVID19 il Ministero ha dato la possibilità agli stessi medici di sopperire ai tirocini pratici con l’attività lavorativa sul territorio e ha lasciato la stessa possibilità, conferendo autonomia alle Regioni in tal senso, fino al mese di dicembre 2024. Presidente, ormai da un anno gli stessi medici sono obbligati, per decisione presa dagli organi da Lei predisposti, a lasciare il territorio per svolgere tirocini formativi che, francamente, hanno dell’assurdo! Medici che già lavorano nelle guardie mediche o nel 118 sono obbligati per 30 ore mensili a lasciare il posto di lavoro per affiancare professionisti nei vari reparti. Sono medici italiani, formati in Italia, con linee guida europee, che già svolgono attività di diagnosi e trattamento sul territorio. Le ricordo che per chi è venuto da Cuba sono bastati pochi mesi di formazione e con estrema facilità si è riuscito a bypassare il piccolo particolare di non essersi formati con le stesse linee guida (che ad oggi, capirà, hanno perso tutta la loro unicità). Ma, ovvio Presidente, i suoi medici sono speciali, meglio ripassare l’anatomia dell’utero e lasciare la guardia medica scoperta o l’ambulanza senza medico a bordo! Nessuna scusa può essere valida per questo scempio! Il Ministero pone giustamente la priorità sul territorio e la nostra Regione la toglie (nemmeno avesse fiumi di medici per coprire i turni), mentre Lei continua la sua accorata ricerca di medici di guardia medica o per il 118! Magari può iniziare facendo lavorare loro, che ne pensa?».

Poi la polemica chiosa finale: «Ancora una domanda: ma Lei è sicuro di essere a favore della sanità pubblica?».

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