martedì,Gennaio 28 2025

Don Mottola, la protesta della Rsa di Drapia diventa “permanente”: sit-in ad oltranza davanti all’Asp di Vibo

È quanto annunciano lavoratori (61), familiari dei pazienti e management della struttura che rischia la chiusura nonostante l’accreditamento regionale: manca ancora il contratto che consentirebbe l’erogazione delle prestazioni a carico del sistema sanitario

Don Mottola, la protesta della Rsa di Drapia diventa “permanente”: sit-in ad oltranza davanti all’Asp di Vibo

Un sit-in permanente dinanzi alla sede dell’Asp di Vibo. È quanto hanno deciso di attuare il management del Don Mottola Medical Center di Drapia, i lavoratori e i familiari dei pazienti ricoverati nella struttura. La decisione di alzare l’asticella della protesta arriva dopo settimane di appelli che finora non hanno prodotto i risultati sperati, con la conseguenza che l’unico centro sanitario del genere nel Vibonese rischia di chiudere. Il Don Mottola è una struttura accreditata dalla Regione per erogare servizi di Rsa medicalizzata e riabilitazione estensiva, ma non è mai stata contrattualizzata dall’Asp, nonostante le rassicurazioni. Questo determina l’impossibilità per i pazienti e le loro famiglie di ottenere gratuitamente prestazioni che dovrebbero essere garantite dal sistema sanitario pubblico.

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«Da tre anni – si legge nella nota con cui si annuncia l’iniziativa – sul territorio Vibonese vi è una inibizione istituzionale al diritto alla salute. Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative garantite dai Lea, non vengono erogate e costringono i cittadini all’acquisto di tasca propria. Tutto questo nell’indifferenza della struttura commisariale regionale. La Regione Calabria nel 2023 non spende i soldi destinati al comparto socio-sanitario. Nel 2023 sono stati spesi 198,6 milioni di euro, cifra inferiore di 2,213 milioni rispetto al tetto di spesa di 200,8 mln di euro fissato per l’anno 2023 (da verbale ex tavolo adduce aprile 2024). Nel 2023 il fondo socio-sanitario regionale riserva 128 euro procapite ai cittadini vibonesi, 470 euro procapite, invece, per gli altri cittadini calabresi».

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Sott’accusa finisce «l’insipienza del middle management dell’Asp di Vibo, che nel 2023 restituisce 2,2 milioni di euro alla Regione Calabria e non compra le prestazioni». Poi, si sottolinea nella nota, nel 2024 la Regione ha distribuito «il fondo sanitario di sussidiarietà a Vibo (4,9 milioni) destinato ad implementare i Lea carenti, ma i soldi sono stati distratti per coprire le sopravvenienze passive del Bilancio Asp di Vibo determinate dal mancato trasferimento dalla Regione di 32 milioni di euro».

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E ancora: «Sono state create le Centrali operative territoriali (Cot) per 2 milioni di euro ma mancano le Rsa M1 per la riabilitazione ed ospedali di comunità a cui le Cot devono trasferire i pazienti provenienti dall’ospedale per acuti». Da queste premesse e dalla considerazione che «la triade commissariale prefettizia ha chiesto tempo per l’analisi del problema, ma, dopo 4 mesi non è arrivata nessuna risposta, mentre i pazienti continuano a pagare prestazioni dovute», è scaturita la decisione di una mobilitazione permanente con un sit-in fisso dinanzi l’Asp. In gioco, concludono dal Don Mottola, c’è anche «la perdita di 61 posti di lavoro che la sospensione delle attività determinerà».

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