Sanità Vibo, parla la dottoressa del 118 che ha lanciato un disperato appello a Occhiuto. E sull’ospedale da campo: «Idea sensata» – VIDEO
Il suo grido di aiuto ha innescato centinaia di reazioni: «Forse il governatore non è a conoscenza della reale situazione». Sull’ipotesi di spostare Chirurgia sotto una tenda dice che è una soluzione fattibile: «Così il Pronto soccorso continuerebbe a essere operativo»
«Amo la mia terra ed è frustrante dover pensare di andarsene per le condizioni precarie in cui versano le nostre realtà». È uno dei tanti messaggi inviati alla dottoressa Alessia Piperno, medico del 118 in servizio a Vibo Valentia. Lei che nei giorni scorsi ha chiesto aiuto al presidente della Regione Calabria nella sua qualità di commissario alla sanità, Roberto Occhiuto. Lo ha fatto in un post pubblico che ha ricevuto una valanga di consensi. Perché il suo grido è l’ urlo di chi è impegnato in prima linea ogni giorno per prestare soccorso agli ammalati, ma è anche il grido di chi rivendica il sacrosanto diritto alle cure.
«Ho chiesto aiuto all’unica persona che può farlo», spiega la giovane dottoressa. «Io non sono un politico, ma credo che il presidente Occhiuto non sia realmente a conoscenza della situazione in cui siamo costretti ad operare». Il medico invita il presidente della Regione «a venire qui e vedere cosa succede realmente nelle nostre strutture per capire il perché non riesce a reperire medici di guardia medica e del 118». È un campanello d’allarme, l’ennesimo per denunciare le condizioni in cui il personale sanitario – ormai ridotto all’osso e allo stremo delle forze – si trova costretto ad operare. «Le ha viste le guardie mediche della provincia di Vibo?», si domanda la professionista. «Li ha visti i ragazzi laureati da poco che si trovano a fare turni notturni, nei giorni festivi, senza nessuna tutela. Si muovono con i propri mezzi di notte, a volte accompagnati da un parente, un amico, qualcuno che possa fargli compagnia e proteggerli. Il nostro territorio è fatto di gente stupenda, ma è innegabile che come in tutta Italia può capitare di soccorrere persone non molto cordiali. E in quel caso, come riportano le recenti cronache, i medici rischiano di essere aggrediti. E allora – insiste Alessia Piperno – quale dottore, uscito dal corso di studi, decide di entrare in una guardia medica in convenzione, senza neppure contratti dirigenziali?».
Tra le tante criticità elencate da Alessia Piperno, una riguarda gli imminenti lavori di ristrutturazione antisismica allo Jazzolino. Opere che dovranno partire entro fine febbraio per non perdere il finanziamento di 25 milioni di euro di fondi Pnrr. Nei giorni scorsi il commissario dell’Asp Vittorio Piscitelli ha avanzato la proposta di allestire un ospedale da campo per procedere con i lavori.
«È una proposta sensata – afferma Piperno -, ad oggi sicuramente l’alternativa migliore che si possa avere. Sono ospedali da campo che in epoca Covid abbiamo allestito con blocchi operatori al di fuori degli ospedali». La dottoressa spiega il vantaggio della soluzione: «Con la realizzazione delle tensostrutture adiacenti all’ospedale, il pronto soccorso avrà comunque tutto quello di cui necessita: consulenze, esami diagnostici e il blocco operatorio. Il personale non si dovrà spostare ma resterà all’interno del presidio di Vibo e i pazienti non dovranno fare la spola tra due comuni». Una delle prime proposte era infatti quella di trasferire i blocchi operatori di Ortopedia, Oculistica e Chirurgia da Vibo all’ospedale di Tropea. «Un ospedale da campo – ribadisce il medico – è davvero la soluzione migliore. Quello che noi chiediamo con forza è che le opere di ristrutturazione non abbiano tempi biblici. L’auspicio è quello di ritornare, una volta ultimati i lavori, alla normalità».