Serra, il sindaco: «Più posti letto e Riabilitazione, l’Asp metta in atto il potenziamento dell’ospedale o ci mobiliteremo»
Dopo le critiche per la sua difesa del nosocomio giudicata troppo blanda, il primo cittadino interviene e rivendica il rispetto dei Dca che dovrebbero dotare il San Bruno di un nuovo reparto e più personale
«Il nostro percorso di tutela della salute per le comunità delle Serre, che è stato sempre intenso e costante, si concentra in questa fase nella pretesa del rispetto di quanto previsto dai Dca di marzo e novembre che garantivano al nostro ospedale 5 posti in day surgery, altri 10 posti di Medicina interna e l’apertura del reparto di Riabilitazione con 20 posti. Il tutto sopportato da un’adeguata dotazione di personale. Questo è ciò che è stato stabilito e che noi rivendichiamo come punto di partenza». È quanto afferma il sindaco di Serra San Bruno Alfredo Barillari, il quale sottolinea di non ammettere altre soluzioni se non la garanzia di un San Bruno che sia effettivamente «un ospedale di zona disagiata» e si dice pronto a «compiere tutti gli sforzi necessari per garantire i servizi essenziali alla popolazione». Ne deriva che «non sono ammessi sconti per nessuno» e che «da questa posizione non si indietreggerà nemmeno di un millimetro».
Così Barillari prova a reagire alle critiche che gli vengono mosse da più parti, circa un’azione blanda a difesa dell’ospedale cittadino. Qualche giorno fa il movimento “Serra al centro” lo accusava di essersi accorto tardi del depauperamento del San Bruno, da ultimo con il trasferimento di alcuni infermieri e oss. L’ex sindaco Luigi Tassone oggi ribadisce con una nota che «ogni giorno che passa la situazione si aggrava anziché migliorare, mentre chi ha il potere di agire si gira dall’altra parte e parla di un mondo che semplicemente non esiste», e intanto invita i commissari dell’Asp a promuovere un incontro in Prefettura con tutte le istituzioni competenti.
Nel frattempo, da parte sua Barillari rilancia: «Andiamo avanti con la decisa volontà di portare risultati concreti. Per questo ci mobiliteremo per sensibilizzare l’opinione pubblica nel rivendicare il diritto ad una sanità pubblica che non rimanga sulla carta e che invece sia reale e percepita come davvero vicina ai cittadini. Riteniamo che i Dca vadano messi in pratica dall’Asp di Vibo Valentia e, in caso contrario, attiveremo tutte le iniziative legali, istituzionali e, coinvolgendo anche i sindaci e gli altri soggetti istituzionali, ci mobiliteremo perché non possiamo accettare privazioni per cittadini che devono sentirsi sullo stesso piano di quelli delle altre realtà territoriali. Allo stesso tempo ribadiamo la necessità di procedere con le stabilizzazioni per il personale che in pochi giorni si è visto lasciato a casa, peggiorando di conseguenza i servizi sanitari del territorio».
Barillari ribadisce, dunque, quanto già espresso nel corso dell’ultima conferenza dei sindaci alla presenza del commissario dell’Asp Vincenzo Piscitelli, sottolineando il rispetto dei Dca regionali e appellandosi «all’unità su una battaglia che non deve avere colore politico».