A Vibo impossibile prenotare uno screening mammografico, Città attiva: «Pronti ad andare in Procura, da mesi chiediamo la riattivazione»
L'osservatorio civico denuncia la conferma dello stop della campagna di prevenzione oncologica che secondo quanto disposto dall'Asp resterà in stand-by sino al 16 febbraio
Gli avvocati Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, in qualità di referenti dell’Osservatorio Civico Città Attiva di Vibo Valentia, che ormai da diversi anni si occupa delle condizioni in cui versa la sanità vibonese «intendono farsi portavoce del grave disagio provocato agli utenti della Provincia a causa dell’interruzione del servizio di prenotazione dello screening oncologico mammografico».
È quanto viene riportato in un documento indirizzato all’Asp, al Comune, alla Regione (in particolare al commissario straordinario nonché governatore Roberto Occhiuto), al garante Stanganelli, alla Prefettura, alla Procura, alla Questura e ai ministeri della Salute e dell’Interno.
Nelle premesse della nota vengono riportati i diversi passaggi attuati finora, partendo dal presupposto che «i Lea prevedono il programma di screening mammografico per la prevenzione dei tumori della mammella» e che «con delibera n. 268/CS del 20.02.2024, l’Asp di Vibo Valentia prevedeva l’esecuzione di 30 mammografie a settimana». Poi «nel Piano Annuale delle Attività anno 2025, pubblicato di recente, viene richiamato il programma screening oncologici 2024/2026: basato per lo screening mammografico su una popolazione target di 10.917 per l’anno 2025, per lo screening colon retto su una popolazione target di 21.068 e per lo screening citologico su una popolazione target di 13.465».
Ma, sempre per quanto affermato nel documento, diversi cittadini «hanno segnalato di essersi rivolti di recente all’ufficio screening oncologici, e di non aver potuto effettuare la prenotazione dello screening mammografico».
Poi dopo una serie di visite dell’Osservatorio all’ufficio screening oncologici, durante le quali è stato verificato il disservizio, e diverse pec di sollecito per l’attivazione, sulla pagina del sito dell’Asp di Vibo Valentia è apparsa una comunicazione che non solo confermava l’interruzione del servizio di prenotazione, ma specificava che si sarebbe prolungata ancora per altri due mesi: «Si avvisa la Cittadinanza che lo screening mammografico è in fase di temporanea riorganizzazione e riattivazione per l’anno 2025. Si comunica pertanto che il servizio ripartirà a pieno regime dal 16 febbraio 2025». Insomma, una situazione particolarmente contorta.
Nel documento, infine, gli avvocati chiedono, a tutti gli enti e le istituzioni in indirizzo, che «ognuno per le proprie posizioni e responsabilità, di attivarsi al fine di risolvere la gravissima problematica evidenziata, facendo in modo che vengano immediatamente riattivate le prenotazioni per lo screening oncologico mammografico presso l’Asp di Vibo Valentia e monitorando il servizio, per garantirne il regolare funzionamento».
E che «in mancanza di riscontro, entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento della presente, ci vedremo costrette, a denunciare formalmente alla Procura della Repubblica la gravissima situazione, al fine di individuare eventuali responsabilità nella gestione del servizio, ai sensi degli artt. 331 e/o 340 c.p., nonché in ordine a tutti gli altri reati che l’Autorità giudiziaria competente vorrà ravvisare nei fatti sopra esposti, ed in quelli che saranno accertati nel corso delle indagini».