giovedì,Gennaio 9 2025

La protesta degli operatori sanitari vibonesi alla Cittadella: «Allo Jazzolino barelle ammassate, pazienti in attesa e noi a casa»

Il sit in organizzato dal sindacato Usb sotto la sede della Regione Calabria con infermieri e oss che non hanno ottenuto il rinnovo del contratto perché ritenuti in esubero

La protesta degli operatori sanitari vibonesi alla Cittadella: «Allo Jazzolino barelle ammassate, pazienti in attesa e noi a casa»

Questa mattina infermieri del pronto soccorso di Tropea e Vibo Valentia e operatori del 118 hanno inscenato un sit in di protesta sotto la sede della Cittadella con il sindacato Usb. Sanitari impiegati in servizi di prima emergenza che il 31 dicembre la commissione prefettizia insediata all’Asp di Vibo Valentia, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ha mandato a casa perché ritenuti in esubero.

Una delegazione di lavoratori e sindacati è stata ricevuta dal dirigente del dipartimento Salute e Welfare, Vittorio Sestito. Chiederanno di poter essere reintegrati anche in considerazione del fatto di aver maturato i requisiti per la stabilizzazione. La vicenda trae origine da una nota inviata dal dipartimento regionale all’Asp di Vibo Valentia in cui si veniva evidenziato un esubero di personale nell’ospedale Jazzolino.

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In realtà per il sindacalista Usb, Vittorio Sacco, un esubero che non esiste prova ne sarebbe il fatto che dopo il licenziamento della trentina di sanitari i reparti sono andati in sofferenza non riuscendo più a garantire assistenza ai pazienti. L’unità operativa di Medicina, ad esempio, ha bloccato i ricoveri e, secondo quanto riferito da una infermiera licenziata e oggi in protesta, al pronto soccorso ci sarebbero barelle ammassate e pazienti in attesa di ricevere cure mediche.

«Chiediamo di essere reintegrati al lavoro perché l’Asp di Vibo sta soffrendo terribilmente per questa decisione» ha precisato Maria Chiara Lidia Di Bella, infermiera al pronto soccorso di Tropea. «Da ciò che ci è stato riferito non esiste alcun esubero degli infermieri anzi c’è una grave carenza. È giusto per noi ma soprattutto per la popolazione il nostro rientro in modo da poter garantire i livelli assistenziali».

«La situazione all’interno dell’ospedale è molto molto critica» ha aggiunto Lima Ruffo, infermiera al pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia. «Basta andare al pronto soccorso per vedere barelle ammassate e pazienti che aspettano ore e ore e il reparto di Medicina che ha dovuto ridurre i posti letto, carceri in fermento. Hanno tolto noi – ha aggiunto – che eravamo fondamentali e non si capisce il perché quando serve personale».

«Ho iniziato a lavorare ad agosto del 2021» racconta Rocco Polito infermiere in servizio al suem 118. «Mi ritrovo oggi dopo 41 mesi consecutivi con l’Asp che mi ha messo alla porta, dopo aver raggiunto i requisiti per la stabilizzazione. Con la terna commissariale ci sono state delle interlocuzioni – conferma – però finora non hanno portato a nessuna soluzione. Per questa ragione siamo venuti oggi qua per parlare con il dottor Sestito, che ringraziamo per la disponibilità».

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