lunedì,Gennaio 6 2025

A Vibo niente rinnovo per infermieri e oss, Usb: «Decisione scellerata che mette in ginocchio una sanità già al collasso. Pronti a protestare alla Cittadella»

La sigla sindacale annuncia una mobilitazione alla Cittadella regionale a tutela dei lavoratori e dei servizi sanitari locali: «Già dal primo gennaio si sono registrate pesanti emergenze a causa della carenza di personale»

A Vibo niente rinnovo per infermieri e oss, Usb: «Decisione scellerata che mette in ginocchio una sanità già al collasso. Pronti a protestare alla Cittadella»
I sindacati e un gruppo di infermieri e oss precari davanti alla sede dell'Asp di Vibo

«La misura è colma. L’Asp di Vibo Valentia si distingue come l’unica azienda sanitaria in Italia a non aver stabilizzato i lavoratori precari Covid, dimostrando una gestione irresponsabile e miope». È quanto denuncia l’Usb Sanità Calabria che ha annunciato per il 7 gennaio una mobilitazione alla cittadella regionale di Catanzaro.

La vicenda riguarda la mancata contrattualizzazione di operatori sanitari. Il rinnovo è stato assicurato solo per 4 oss e 13 infermieri 23 operatori sono stati messi alla porta: «Dopo anni di sacrifici e lavoro in condizioni emergenziali, questi operatori sanitari vengono messi alla porta con una fredda comunicazione burocratica. Una decisione vergognosa che compromette non solo il futuro di decine di famiglie, ma anche i già fragili livelli essenziali di assistenza (Lea) nella provincia» rimarcano i sindacati aggiungendo: «Già dal primo gennaio, giorno in cui per la prima volta i precari non hanno preso servizio nei reparti, si sono registrate pesanti situazioni emergenziali a causa della carenza di personale, in particolare nel Pronto Soccorso e nel reparto di Medicina. Questa decisione scellerata – incalza L’Usb Sanità Calabria – sta mettendo ulteriormente in ginocchio un sistema sanitario già al collasso».

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Il quadro è critico: «Reparti che collassano, lavoratori messi alla porta e aumento delle file in pronto soccorso, mentre la giustificazione fornita dall’azienda ad Usb, secondo cui i contratti non possono essere prorogati oltre i 36 mesi, è priva di ogni fondamento giuridico. Infatti, L’articolo 70, comma 2, del ccnl Sanità Pubblica prevede una deroga per il personale sanitario che consente contratti a tempo determinato fino a 48 mesi, e non 36. Quindi è chiaro che questa menzogna è solo un palese insulto alla dignità dei lavoratori e all’intelligenza di tutti i vibonesi», sottolinea la sigla sindacale.

Inoltre, «gli esuberi dichiarati dalla Regione Calabria sono fasulli. La provincia di Vibo Valentia è tra le peggiori in Italia nel rapporto tra numero di abitanti e personale sanitario. Quindi – afferma l’Usb Sanità Calabria – è evidente che questa narrazione serve solo a giustificare politiche di tagli e dismissioni sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini».

A giudizio dei sindacati «la proroga dei contratti è non solo necessaria ma urgente. La carenza cronica di personale nell’Asp di Vibo Valentia è evidente, e l’assenza di questi operatori sta già aggravando ulteriormente la situazione, con pesanti ripercussioni sui servizi sanitari.  Inoltre sottolineammo che questi lavoratori, definiti “angeli” durante la pandemia, hanno maturato pienamente i requisiti per la stabilizzazione e meritano un contratto a tempo indeterminato come minimo riconoscimento per il loro operato. Ma nonostante questo enorme stato di emergenza sanitaria e sociale, l’incontro del 2 dicembre tra Usb e i vertici dell’Asp ha chiarito una sola cosa: la responsabilità di quello che sta accadendo è anche della Regione Calabria».

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Alla luce di ciò, la sigla sindacale, rilancia il presidio previsto per il 7 gennaio alle ore 10.00 alla cittadella regionale di Catanzaro: «Esigiamo un intervento immediato del presidente e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, e del Dipartimento tutela della Salute per porre fine a questa scandalosa gestione. Non accetteremo che la sanità calabrese venga ulteriormente sacrificata sull’altare del risparmio e dei tagli. Usb – conclude – continuerà a lottare con determinazione per i diritti dei lavoratori e per una sanità pubblica degna di questo nome».

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